L’anniversario della morte del professor Giacinto Auriti ricorda a tutti noi l’importanza delle sue battaglie e, soprattutto, la lotta decisa, continua ed inflessibile da portare avanti, senza titubanze, per la proprietà popolare della moneta.
Tuttavia il momento storico che stiamo vivendo impone una seria riflessione a 360° su quelle che sono le soluzioni radicali realizzate e costruite sapientemente nel tempo dal professore, nonché i rischi, da lui prospettati, che trovano riscontro nella drammatica realtà.
Un primo punto da porre all’attenzione di tutti è che il modo migliore per alimentare e sostenere con vigore le sue idee deve trovare, necessariamente, una azione coordinata in grado di penetrare con efficacia nelle nostre comunità.
Sappiamo quanto sia dura divulgare e soprattutto convincere i cittadini della bontà delle teorie di Auriti, ma tutto questo lo sarà ancora di più se non affronteremo il problema con una compattezza tale da non sperperarle, ovvero disperderle ingenuamente.
In tal senso, oltre a denunciare sistematicamente il malaffare dell’alta finanza internazionale che ogni giorno produce danni incalcolabili alla nostra moribonda economia, occorre nello stesso tempo elaborare delle linee programmatiche, largamente condivise, che spronino tutti coloro che sono realmente motivati a proseguire quel lungo cammino intrapreso con coraggio e dedizione da don Giacinto.
In buona sostanza noi faremo il nostro dovere nel momento in cui il professore vivrà in noi per 365 giorni l’anno e non limitatamente al periodo in cui, giustamente, si ricorda la sua dipartita verso le verdi praterie del paradiso; in secondo luogo bisogna, altresì, serrare i ranghi per reggere la lunga e impervia salita che stiamo percorrendo, densa di insidie ed avversità che vogliono, in tutti i modi, sbarrare la nostra strada, che mira, questo non dobbiamo mai dimenticarcelo, a costruire un futuro migliore per noi e per i nostri figli.
Quello che ci sentiamo di dire è di raccogliere tutte le esperienze a nostra disposizione per formare ed allargare le nostre fila, trovando con maggiore assiduità luoghi e momenti utili per incontrarci e soprattutto di rendere consapevoli le nuove generazioni della centralità del problema monetario; sono proprio loro quelle che dovranno sopportare, più di tutte, l’urto di una società finanziariamente ed economicamente più debole che in passato.
Dunque apriamo le porte ai giovani, diamo loro la possibilità di conoscere ed approfondire le sacrosante teorie di Auriti.
E’ necessario, in poche parole, come suoleva dire il nostro professore, una rivoluzione culturale che, se fatta con costanza, può dare, in prospettiva, i suoi frutti: seminare con dovizia oggi, significa raccogliere bene domani.
Ad Auriti diciamo semplicemente grazie per la luce del suo pensiero che illumina ed illuminerà sempre le nostre esistenze legate, indissolubilmente, ai suoi grandi ed insostituibili insegnamenti.
(Articolo di Gianluigi Mucciaccio, tratto dal sito www.effedieffe.com)
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