venerdì 31 agosto 2007

Aveva una casa...

Due anni di mutuo prima di essere costretta a vendere, ecco le garanzie del tasso variabile che le banche amano tanto.

"Dopo anni di affitto buttato al vento finalmente decido di comprare la mia prima casa. È la primavera del 2005, i tassi dei mutui sono bassi e le banche li tirano dietro. Trovo una casa piccola ma che amo dal primo momento. Me la compro da sola, con le mie forze e il mio stipendio. La è pari all'affitto mensile che pagavo prima, i conti tornano, ho fatto la scelta giusta. Ma anche un grande errore: opto per un tasso variabile forte delle rassicurazioni delle banche e anche del commercialista, tutti certi che, se oscillazioni ci sarebbero state, il tasso variabile sarebbe sempre risultato più conveniente rispetto a quello fisso. A due anni di distanza la mia rata del mutuo è cresciuta quasi del 50%, passata da poco più di mille euro al mese agli oltre 1.550 dell'ultima pagata qualche giorno fa. Ho chiesto spiegazioni alla banca fin dal primo aumento e hanno continuato a rassicurarmi: «Ha fatto la scelta giusta». La realtà però è che ad ogni mezzo punto di aumento del costo del denaro deciso dalla Bce, la mia banca ha aumentato il mutuo di oltre 80 euro al mese.


Ho letto che ci potrebbe essere un ulteriore aumento del costo del denaro ai primi di settembre, il che significa che la prossima rata mi costerà più di 1.600 euro. Francamente mi sembra di essere finita nelle mani di usurai, i quali, essendo ufficialmente banche, sono legalmente autorizzati a decidere rialzi folli a spese della gente onesta. La Lombardia ha stanziato un fondo per i giovani che acquistano la prima casa, ma per ottenere i contributi bisogna essere sposato. E io, anche se trentenne, sono single e non ne ho diritto. Però le tasse le pago ugualmente. Oggi il costo della rata è diventato impossibile da sostenere, ho tagliato tutto quello che potevo tagliare dalle mie altre spese con sacrifici enormi pur di salvare la mia casa. Ma non ce la faccio più, è diventato un costo impossibile. Non ho potuto far altro che vendere la casa, la mia prima casa. Per fortuna ho trovato già l'acquirente che, come me, si è innamorato di quei 40 metri quadri. È l'ultima decisione che avrei voluto prendere, ma l'unica che mi permette di non finire nei guai con il Tribunale che te la porta via."


(Tratto da Repubblica.it)


1 commento:

  1. In ogni rapporto con le banche il cittadino perde... usano i soldi di tutti per finanziare commercio di armi, speculazioni imprenditoriali e altre cose... e i clienti non hanno nessun controllo sulle attività della banca, peggio: non hanno nessun vantaggio [se non estremamente marginale].



    Sono fabbricanti di nulla ma per aberranti leggi del mercato ci guadagnano... e non sono nemmeno efficenti, sono care nei servizi che offrono [che a mio modestissimo parere dovrebbero essere gratuiti] ma purtroppo controllano l'economia...



    forse cominciare ad aprire conti in banche estere [comunitarie] potrebbe ovviare a qualche problema... non so.

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