sabato 11 agosto 2007

Facili profeti.

La mazzata arriva puntuale. La Banca centrale europea (Bce) lancia l’allarme e afferma che l’Europa rischia di essere contagiata dalla crisi dei mutui subprime che ha colpito gli Stati Uniti, soprattutto per quanto riguarda le emissioni utilizzate per finanziare “le attività di acquisizione che utilizzano la leva del capitale di prestito”. E dunque, ieri, è scattato un “intervento di emergenza” da parte della Banca centrale europea, che ha immesso in circolazione un gigantesco ammontare di extra liquidità di oltre 94 miliardi di euro “per assicurare condizioni ordinate al mercato della moneta dell’area dell’euro”.

Non solo. La Bce ha ribadito ancora una volta che occorre “vigilare con molta attenzione per evitare che si concretizzino rischi per la stabilità dei prezzi nel medio periodo”. La formula usata dal bollettino di agosto dell’istituto di Francoforte rispecchia quella già usata al termine dell'ultimo direttivo, quando si è deciso di lasciare i tassi invariati al 4%, aprendo la porta a un rialzo di un quarto di punto a settembre.

Con buona pace di vari rapporti Nomisma che stanno tentando di infondere fiducia sul mercato immobiliare italiano, completamente fermo, la situazione per i cittadini italiani si fa sempre più dura e il rischio della bolla immobiliare, denunciato da questo giornale già da tempo, è un’ipotesi più che realistica.

Lo stanno provando sulla propria pelle tutti quei cittadini che, “consigliati” dai loro istituti di credito, hanno contratto negli anni scorsi muti a tasso variabile per importi molto elevati. Negli Stati Uniti, dove addirittura è completamente fermo il settore delle nuove costruzioni, nell’ultima settimana di luglio si è verificata una serie senza precedenti di fallimenti o salvataggi di banche, hedge funds e altri istituti coinvolti nel mercato ipotecario.

La situazione è grave e l’Europa rischia grosso. Il sistema, dopato da speculazioni e studi non veritieri, sta per grippare. Politici, stampa, costruttori, immobiliaristi e istituti di ricerca reagiscono nascondendo la verità e parlando di “assestamenti del mercato” o di fattori stagionali. L’obiettivo è immettere sul mercato grosse dosi di fiducia in modo che i cittadini ritornino ad acquistare. Non si fanno, però, i conti con la realtà: gli italiani stanno sempre peggio e rinunciano anche alle vacanze.



(Articolo di Carlo Lupo, tratto da www.rinascita.info)

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