La prima misura è direttamente dipendente dall’obbligo imposto dal governo di “tracciare” tutti i cittadini e i loro movimenti monetari con il divieto di ritirare contanti oltre i mille euro.
Milioni di cittadini e di imprese non potranno adeguarsi alle norme sulla tracciabilità dei movimenti bancari perché privi di conti correnti, carte di credito o bancomat, avendo avuto nel passato problemi di protesti o ritardati pagamenti. Praticamente Mr. Monti e il suo governo delle banche ha così relegato una massa enorme di cittadini nella clandestinità, ergo li ha per legge integrati tra gli “evasori fiscali”...
La seconda norma è ancora più grave. Da che mondo è mondo - e la storia delle guerre civili dell’antica Roma ne è zeppa - le terre pubbliche sono il boccone più ambito dalla speculazione finanziaria. Nell’antica Roma, dagli “equites”, dalla borghesia palazzinara e speculatrice. E dall’evo di mezzo ai nostri tempi , fino alle riforme agrarie, dai “feudatari”, dai “baroni”, dai “latifondisti”, dalle “multinazionali”. Non soltanto, dunque, questo governo della miseria vuole privare il popolo italiano di beni pubblici strategici come l’energia, i trasporti, le telecomunicazioni, gli acquedotti, gli immobili, le strade: adesso vuole svendere pure la “Madre” delle nazioni, la terra. Ovviamente per offrirla alle speculazioni di corporations. Esattamente come accadde un decennio fa in Argentina, con i Benetton che si accaparrarono mezza Patagonia. Fermiamoli.
Di Ugo Gaudenzi, www.rinascita.eu
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