martedì 24 febbraio 2009

A TU PER TU CON PAOLO PICCIOLI, PRESIDENTE DEL COMITATO SICUREZZA PALLOTTA.

In questo particolare momento di instabilità sociale dove ogni giorno sentiamo di stupri, aggressioni, rapine e quant’altro, incontriamo il signor Paolo Piccioli, presidente del Comitato Sicurezza Pallotta che, già da molto tempo, insieme agli abitanti del quartiere, ha portato avanti iniziative volte a ristabilire la vivibilità di una zona perugina particolarmente difficile.



Inizierei subito con una domanda nel concreto: chi siete, cosa fate e come si svolge la vostra attività?



Siamo un gruppo di abitanti del quartiere dall’età più variegata, da persone più anziane a persone più giovani che, con il passare del tempo, hanno trovato in questo comitato un punto d’incontro, stima reciproca e anche amicizia. L’attività del comitato è ben organizzata anche grazie ad un direttivo numeroso che ci permette di ‘monitorare’ quasi quotidianamente il degrado e i movimenti malavitosi.



Come è nata l’esigenza di costituire un comitato per la sicurezza nel vostro quartiere?



Il comitato nasce dall’esigenza reale di maggiore sicurezza nel nostro quartiere anche perché, non molto tempo fa, via della Pallotta era un quartiere molto ambito poichè a ridosso del centro. Ora invece è entrata a far parte delle zone perugine dove c’è degrado e (micro)criminalità. L’episodio che finì con l’arrivo di Carabinieri in anti-sommossa a causa di un ‘centro di prima accoglienza’ fatto da colui che è stato definito ‘il prete degli immigrati’, fu la goccia che fece traboccare il vaso e molti abitanti iniziarono a pensare di fare qualcosa. Così, visto che l’unione fa la forza, venne l’idea del comitato e come prima cosa facemmo un esposto a tutte le autorità locali.



Quali sono le reali condizioni di sicurezza e di vita nel quartiere di via della Pallotta?



Situazione di invivibilità totale, tra spaccio di droga, bivacchi e furti quotidiani. Diciamo anche che ultimamente la situazione è un po’ migliorata grazie al controllo delle Forze dell’Ordine alle quali va un ringraziamento per l’impegno che, oltre alle parole, è finalmente passato ai fatti.



Quali sono nel concreto le vostre richieste e proposte alle autorità competenti?



In primo luogo noi volevamo evidenziare che siamo sprovvisti di una sala per fare le riunioni settimanali e ricordiamo che la nostra richiesta per avere una sala gratuita risale al Dicembre 2007 e che ad oggi ancora non ha avuto risposta. Avevamo chiesto un terzo incontro con il Sindaco nel Novembre 2008 e anche questa volta non c’è andata meglio, non abbiamo avuto l’onore di essere convocati. Volevamo solo metterlo al corrente della situazione precaria nella quale ancora versa il quartiere grazie anche agli interventi che lui stesso aveva ipotizzato ma non realizzato.



Quali iniziative per il futuro?



La principale attività è sensibilizzare l’opinione pubblica sull’andamento del nostro disagio e, viste le buone riuscite delle attività sociali finora svolte, come la riuscitissima festa del quartiere, crediamo che questa sia la strada giusta per riprenderci i nostri spazi. Purtroppo non abbiamo molti fondi e nessuno aiuto dal Comune che preferisce destinare soldi a cooperative e associazioni più stravaganti.



Articolo di Fabio Polese, uscito su Perugia Free Press 21 Feb - 20 Mar

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