giovedì 19 febbraio 2009

Scritte sui muri: l’ultima ridicola provocazione dei sinistri di Perugia.








Mentre Forza Nuova risulta essere l’unica forza politica nazionale decisa alla lotta contro l’immigrazione selvaggia che stà infierendo barbaramente sulle fasce più deboli della popolazione, portando all’innalzamento inaudito della criminalità e all’esasperazione dei cittadini, le ultime scorie della sinistra perugina, ancora stordite dai fumi ideologici più soporiferi, tentano l’ennesima provocazione ai danni dell’unica forza di mobilitazione e di lotta in difesa del Popolo: ForzaNuova.



 



I ‘compagni’ del circolo Arci “Island”, sito in via Magno Magnini, hanno presentato alla polizia una denuncia contro ignoti per alcune scritte comparse sulle mura della loro sede.



Nell’articolo commissionato  al servizievole Alessandro Antonini, che confonde le croci celtiche con “simboli del Ventennio” (!), e pubblicato ieri sul Corriere dell’Umbria,  questi simpatici calunniatori vorrebbero darci a bere che le croci celtiche – usate per la prima volta in Italia intorno alla fine degli anni ’60- e la ridicola scritta “Legione, stile” siano “il segno di un clima di  pesante intimidazione portato dall’estrema destra nella nostra città.”



 A parte il fatto che il clima di intimidazione è ricercato, e provocato sistematicamente, dai centri sociali in tutta Italia, i gazzettieri di regime ben sanno, e dovrebbero ricordarselo al momento di redigere le loro cronache, che alcune decine di sprovveduti legati a quel mondo allo sbando si sono presentati sabato scorso in via della Pallotta, inscenando una contromanifestazione non autorizzata, e dunque illegale, contro il comizio di Forza Nuova, lanciando cori offensivi e bloccando il traffico. Nella notte precedente, inoltre, sulle mura della strada erano apparse scritte ingiuriose nei confronto del segretario di FN di Perugia Riccardo Donti.



 



 Senza mai riferirsi direttamente al nostro Movimento, il circolo “Island”e il sor Antonini, sapendo di mentire, ci tirano comunque  dentro, secondo il consueto modus operandi degli infami e dei ‘tartufi’ nostrani: subito dopo aver menzionato le loro attivita “sociali” e antirazziste, anche condotte insieme ad immigrati, i signorini di Madonna Alta, per il tramite del quotidiano umbro, rivolgono l’immancabile  e patetico “appello alla città”.



Ed eccolo infine dichiarato, per bocca di certo Maurilio Turchetti (Turchetti: nomen omen), sponsor dell’associazione “immigrati nel mondo”, il vero scopo della provocazione sinistra: riferendosi alla  “manifestazione anti-immigrati” di via della Pallotta,  organizzata sabato scorso con successo da Forza Nuova,  Turchetti  rinnova stancamente la pletora di banalità e monzogne filo-immigrazione cui ci hanno abituati da tempo Caritas, Centri sociali e intellettualoidi asserviti.



 In poche parole la sinistra perugina in via di estinzione teme l’avanzata di Forza Nuova che conquista consensi e spazi- in quanto autentica milizia di popolo- e  ne tenta la diffamazione così da potere giustificare le provocazioni prossime venture e le azioni intimidatorie.



 



Noi  inviteremmo il Turchetti a leggersi con attenzione il documentatissimo  rapporto stilato da Marzio Barbagli su “Immigrazione e sicurezza in Italia”, e pubblicato recentemente da IlMulino, se non dubitassimo lecitamente delle sue doti cognitive. In questo libro, scritto tra l’altro da uno studioso proveniente dalla cultura borghese-progressista, egli troverebbe esposta finalmente la verità su ciò che l’immigrazione ha comportato e comporta, nonché le differenze tra l’ emigrazione del passato e quella odierna.



Una volta dimostrato in maniera inequivocabile il rapporto immigrazione/criminalità e valutata l’incidenza impressionante dei reati commessi dagli immigrati, irregolari e regolari, nel nostro Paese, al signor Turchetti, non rimarrebbe, se fosse minimamente dotato di onestà intellettuale, che emigrare egli stesso e tentare di aprire una sede della sua lodevole Associazione Immigratinel mondo in qualche altra zona dell’emisfero, magari sperimentando personalmente le virtù dell’integrazione tra popoli, le cui spese ultimamente fanno unicamente le donne italiane in questo Paese.



 



E’ ormai chiaro, con le elezioni in Sardegna, che la sinistra  è giunta  al collasso in tutta Italia.



Oggi i sinistri versano in una crisi che appare senza sbocco, frutto di scelte politiche scellerate, valutazioni viziate dall’odio ideologico e unilateralmente condotte, dalla cecità politica, ad imbracciare la difesa non del popolo italiano e delle fasce sociali svantaggiate del nostro Paese, ma piuttosto quella di immigrati e gay, sbilanciate, cioè, nella difesa esclusivistica e isterica di quegli  interessi particolari che si stanno imponendo con intollerabile arroganza su quelli, universali, delle Comunità e degli Stati nazionali.



 



I sinistri di oggi si sono autoeletti ‘sceriffi’ di un ordine costituito fatto di menzogna ideologica, violenza e stupri sulle donne e sulle adolescenti italiane, sulla spoliazione sistematica del lavoratore italiano da parte del lavoratore straniero, sottopagato e non qualificato.



 Costoro si sono così dichiarati e posti dalla parte degli interessi oggettivi delle lobbies economiche internazionali fautrici della globalizzazione e del meticciato globale, che oggi porta qui da noi immigrazione selvaggia e caos sociale. Confindustria e centri sociali ancora una volta uniti nella lotta!



Come è a tutti noto, infatti,  i signorini della sinistra ‘antagonista’ (nonché assistita) sono quei figli di papà dediti non certo al culto della grigia fabbrica comunista quanto a quello, più emozionalmente remunerativo, garantito dalla verde e profumosa canapa indiana: da costoro sentirete sempre parlare di “diritti”, “progresso”, “integrazione”, di ”immigrazione-come-risorsa”, di “antifascismo”- non è un caso: sono loro i figli più intristiti e lobotomizzati del ’68, gli estimatori della decadenza e del meticciamento come forme estatiche di suprema stanchezza, di resa totale e incondizionata alla società dei consumi e al  libero scambio di uomini e merci.



 



Ma ritorniamo alle scritte.



 Legione, stile”: cosa vuol dire? Considerato il genere di utenza che frequenta “Island”, noi riteniamo che si tratti di una possibile risposta nazigay a “Dolce e Gabbana”: deve trattarsi di un nuovo marchio di abbigliamento per gay insoddisfatti della matrice politica del circolo “Island”.



Di certo non sembrano minacce, né possono essere messe in relazione con la nostra manifestazione di Sabato.



Mentre però ancora oggi vanno a fuoco i centri di permanenza temporanea di Lampedusa con fughe e scontri di massa, mentre ancora oggi minorenni straniere vengono vendute, schiavizzate e immesse sul mercato del sesso, mentre le donne e le adolescenti italiane vengono offese nella propria dignità, violentate, mentre l’invasione aumenta e la criminalità dilaga, mentre la crisi strozza le fasce deboli e il degrado stritola le periferie e intristisce i centri storici, le sinistre italiane più stordite e conservatrici  abbandonano il Popolo per consegnarsi mani e piedi agli immigrati, sperando cinicamente nel voto che domani sarà di certo loro concesso, magari con l’ausilio interessato di Lega e Fini.



Ecco infine svelato il volto più squallido dei fautori dell’immigrazione selvaggia, di destra e di sinistra: affaristi senza scrupoli, sono già pronti a svendere la dignità del Paese, l’integrità della comunità nazionale, la tutela del tessuto sociale, per coltivare quello che considerano il mercato del futuro:  l’immigrazione.



Sabato scorso a Perugia, sabato prossimo in cento città italiane - Forza Nuova  risponde cosi a chi vuole l’Italia distrutta e la sua popolazione umiliata: affermando con la mobilitazione simultanea di piazza che essa rappresenta l’unica forza politica che intende difendere il proprio popolo dagli assalti della globalizzazione economica che porta ovunque crisi e spinge masse di invasori allogeni sulla nostra terra.



Ai mitomani che fanno le scritte rivolgiamo infine noi un appello accorato: le vostre provocazioni e infamità le conosciamo bene da anni, l’unica sorpresa è che ancora la vostra grafìa murale sia di così pessimo livello, pareggiando così l’ispirazione raggrinzita da un secolo.



Articolo di Mario Cecere

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