giovedì 12 febbraio 2009

La tua agonia è finita. Riposa in pace Eluana.

Eluana, la politica ha già voltato pagina.



Adesso Eluana è morta, per tutti; anche per i più bigotti, anche per coloro che continuavano a sostenere che quella che lei non viveva da 17 anni era vita e che volevano perpetrare quella situazione all’infinito.


Di fronte ad un fatto simile in un Paese civile tutti avrebbero fatto un passo indietro, evitando frasi di dubbio gusto, su tutti quel grido “assassini” che i senatori della maggioranza hanno fatto risuonare a Palazzo Madama e che lascia letteralmente inorriditi, e soprattutto lasciando la famiglia Englaro ad elaborare in modo del tutto privato il lutto per questa seconda morte di Eluana. Non così in Italia dove i politici sono sempre in prima fila nel cavalcare l’attualità e guadagnare visibilità sperando in futuri consensi.

Passata la nottata, e con essa l’urgenza, il disegno di legge ad personam indirizzato contro papà Beppino viene subito messo in soffitta, con gli ultra cattolici del Popolo della libertà ed i laici, pronti però a strizzare un occhio al Vaticano, del Partito democratico intenzionati a sedersi a tavolino per colmare un vuoto legislativo e dar vita finalmente a quel testamento biologico di cui si avverte la mancanza, sempre sperando che poi la chiesa permetta a tutti di poter decidere liberamente della propria vita, senza quelle continue ingerenze di cui gli italiani sono ormai stufi ma che la Casta continua, colpevolmente, a permettere.

Il centrodestra, ormai votato anima e corpo nella propria crociata in difesa della non vita, riesce perfino a cantare vittoria, tanto che Maurizio Sacconi, ministro dello Stato sociale o almeno di quel po’ che ancora ne rimane dopo gli ultimi interventi turboliberisti, asserisce: “Era confermata l’urgenza e la necessità del provvedimento varato dal governo; il Senato discute sì di testamento biologico ma arriva tardi rispetto al caso di una donna che poteva essere salvata da quello che per tutta la stampa internazionale è un atto eutanasico”. Purtroppo siamo di fronte ad una classe politica che ha deliri di onnipotenza ed ora pensa perfino di riportare in vita persone morte da oltre tre lustri, questo almeno quello che si evince dalle parole del ministro.

Dopo gli scambi d’accuse reciproche e le troppe intromissioni in una vicenda che riguardava solo ed esclusivamente la famiglia Englaro si ripartirà quindi dal testamento biologico, la cui prima bozza è già incardinato in commissione Sanità a Palazzo Madama e che avrà tempi ristretti e sul quale l’opposizione per il momento ha già assicurato che non farà ostruzionismo. Sempre per quanto riguarda i lavori parlamentari ieri mattina il Senato ha discusso ed approvato la mozione, presentata dalla maggioranza in base alla quale idratazione e alimentazione non sono più considerate accanimento terapeutico; la mozione, su richiesta dell’ex radicale, ex verde, ex diellino oggi nel Pd Francesco Rutelli, è stata votata per parti separate. La premessa ha avuto 159 voti a favore, 104 contrari, tre astenuti; il dispositivo ha raccolto 164 voti a favore, cento contrari ed un solo astenuto.

Ora quindi in modo bipartisan la Casta studierà il modo di evitare nuove vicende Englaro, ben venga dunque il testamento biologico, purché siano rispettati due principi fondamentali: che sia realmente fatta la volontà dei diretti interessati, e non quella dei familiari pronti magari ad incassarne l’eredità e soprattutto che non venga minimamente presa in considerazione l’ipotesi del silenzio assenso come invece qualcuno ha avuto il coraggio di fare per favorire la predazione degli organi a cuore battente.



Articolo di Fabrizio Di Ernesto, tratto da www.rinascita.info

Nessun commento:

Posta un commento