In questi giorni la gente è solita scambiarsi gli auguri di buon anno. Un “felice anno nuovo” non si nega a nessuno: al vicino antipatico con il quale si è litigato tante volte, al capoufficio odioso, al collega invidioso, a quel negoziante che ci ha tante volte derubati sul peso…
Il buonismo imperante induce a farlo e durante il periodo natalizio, chissà mai perché, ci si dovrebbe sentire tutti più buoni, Noi di Rinascita non siamo mai stati buonisti e non abbiamo nessuno intenzione di augurare un buon anno indiscriminato: che sia buono per alcuni, ma ci auguriamo che sia pessimo per i nemici dei popoli, per gli sfruttatori, per gli usurocrati.
Allora buon anno a tutti coloro che rifiutano di omologarsi nel pensiero unico, che continuano a ragionare con al loro testa e che non accettano la storia preconfezionata intrisa di bugie.
Buon anno a tutti coloro che combattono per arrivare alla fine del mese con salari indecenti, ma che non si sono rassegnati ed hanno ancora voglia di lottare per ristabilire la centralità del lavoro.
Buon anno a quelli che hanno stracciato la tessera dei sindacati ammaestrati ed ora sono diventati loro stessi le avanguardie sindacali nel posto di lavoro.
Buon anno ai giovani che non si rincoglioniscono nelle discoteche alla moda, che non indossano solo abiti firmati e non guardano la cilindrata dell’automobile per farsi nuovi amici.
Buon anno ai ribelli che non ci stanno a farsi ghettizzare solo perché seguono la loro squadra del cuore.
Buon anno agli abitanti delle periferie, perché non sono cittadini di seconda serie e buon anno a quelli che invece resistono nei centri cittadini senza farsi espropriare da chi vorrebbe farli diventare oasi private per il potere e per i ricchi.
Buon anno a tutti gli immigrati, regolari e clandestini, attirati in Italia con falsi miraggi e sfruttati come nuovi schiavi: che possano presto tornare a casa loro per costruire là una società prospera.
Buon anno a tutti gli uomini liberi.
Che il 2008 sia l’inizio di una nuova stagione socialista e nazionale.
Rinascita
Il buonismo imperante induce a farlo e durante il periodo natalizio, chissà mai perché, ci si dovrebbe sentire tutti più buoni, Noi di Rinascita non siamo mai stati buonisti e non abbiamo nessuno intenzione di augurare un buon anno indiscriminato: che sia buono per alcuni, ma ci auguriamo che sia pessimo per i nemici dei popoli, per gli sfruttatori, per gli usurocrati.
Allora buon anno a tutti coloro che rifiutano di omologarsi nel pensiero unico, che continuano a ragionare con al loro testa e che non accettano la storia preconfezionata intrisa di bugie.
Buon anno a tutti coloro che combattono per arrivare alla fine del mese con salari indecenti, ma che non si sono rassegnati ed hanno ancora voglia di lottare per ristabilire la centralità del lavoro.
Buon anno a quelli che hanno stracciato la tessera dei sindacati ammaestrati ed ora sono diventati loro stessi le avanguardie sindacali nel posto di lavoro.
Buon anno ai giovani che non si rincoglioniscono nelle discoteche alla moda, che non indossano solo abiti firmati e non guardano la cilindrata dell’automobile per farsi nuovi amici.
Buon anno ai ribelli che non ci stanno a farsi ghettizzare solo perché seguono la loro squadra del cuore.
Buon anno agli abitanti delle periferie, perché non sono cittadini di seconda serie e buon anno a quelli che invece resistono nei centri cittadini senza farsi espropriare da chi vorrebbe farli diventare oasi private per il potere e per i ricchi.
Buon anno a tutti gli immigrati, regolari e clandestini, attirati in Italia con falsi miraggi e sfruttati come nuovi schiavi: che possano presto tornare a casa loro per costruire là una società prospera.
Buon anno a tutti gli uomini liberi.
Che il 2008 sia l’inizio di una nuova stagione socialista e nazionale.
Rinascita
Nessun commento:
Posta un commento