martedì 15 gennaio 2008

Strisce Blu, una storia irregolarmente infinita.


E’ da tempo che abbiamo intrapreso una campagna di controinformazione sulla questione dei parcheggi a “strisce blu” nella nostra città, tra il silenzio quasi totale delle istituzioni e degli organi di stampa. Non tutti lo sanno, ma a Perugia molti di questi parcheggi a pagamento sono irregolari perché violano diversi articoli del codice della strada. L’articolo 7 comma 6 del codice della strada indica che gli spazi adibiti al parcheggio a pagamento devono essere localizzati al di fuori della carreggiata. Inoltre ad ogni parcheggio a “striscia blu” deve corrispondere un parcheggio a “striscia bianca”. Basta ciò quindi per rendersi conto che molte di quelle situate a Perugia sono del tutto illegali. E’ irregolare il provvedimento che ne ha autorizzato l’apposizione, con conseguente annullabilità dell’eventuale verbale.


Ma questo non basta: oltre a quelle già esistenti, il Comune di Perugia ha voluto ed ottenuto la realizzazione di 900 nuovi parcheggi a pagamento situati in diverse zone della città, anche in zone centrali come Via dei Filosofi ed Elce.



Proprio pochi giorni fa, i residenti delle vie dove verranno realizzati i nuovi parcheggi a pagamento hanno ricevuto una lettera dal Comune di Perugia dove in grande stile (lettere a colori, grafica accattivante… Tanto siamo noi a pagare, come sempre del resto!), veniva spiegato il perché (?!) e il funzionamento di questi nuovi parcheggi a pagamento. Per prima cosa, a molti residenti di queste zone, la lettera è arrivata il giorno 8 Gennaio mentre tutta la documentazione per far sì che i residenti avessero diritto al parcheggio gratuito doveva essere spedita entro e non oltre il giorno 7 Gennaio al Comune stesso e, in caso di mancata richiesta, si legge nella lettera, il residente sarà multato per sosta vietata. Proseguiamo la lettura della lettera e evidenziato con un bel grassetto si legge: “Questa nuova organizzazione consentirà uno snellimento del traffico veicolare con evidenti miglioramenti dal punto di vista ambientale, della qualità dell’aria e della vita quotidiana”. Ci domandiamo come sia possibile che con il cambiamento solo della modalità del parcheggio, ovvero, prima era gratuito e ora non più, sia possibile che dal punto di vista ambientale e della qualità dell’aria possa cambiare qualcosa. Mentre siamo sicuri che invece dal punto di vista della vita quotidiana qualcosa cambierà, saremo con meno euro dentro il nostro portafoglio (come se ne avessimo tanti) ogni volta che per necessità dovremmo spostarci in auto e parcheggiare. Per non parlare poi come ne risentiranno tutti gli esercizi commerciali a gestione familiare che stanno in queste zone, quei pochi che hanno resistito al “nuovo ordine” dei grandi centri commerciali.



Con le “strisce blu”, siamo di fronte ad un vero e proprio abuso, un gesto di arroganza bello e buono e non è giusto pagare. Sappiamo bene che le problematiche della nostra città sono ben altre ma è ora di svegliarsi e per far ciò, non è un male prendere in considerazione anche le cose che sembrano “piccole”.



 




Comunità Militante Perugia

Associazione Culturale Tyr

1 commento:

  1. Napoli, strisce blu contro gli abusivi



    Lo stato comatoso, preoccupante, nel quale versa il concetto stesso di legalità a Napoli è testimoniano dalle dichiarazioni di chi auspica il mantenimento del provvedimento che istituisce le strisce blu a Napoli, anche in aperta difformità a quanto al riguardo prescritto dall’articolo 7 del vigente codice della strada, così come sancito dalla recente sentenza del TAR del Lazio, adducendo come unica motivazione il timore di consegnare le strade comunali ai parcheggiatori abusivi. In altre parole invece di combattere questo tipo d’illegalità denunciando coloro che tentano l’estorsione, perchè di questo si tratta, così come ha fatto un magistrato, che, come tanti cittadini onesti, la legge vuole che si rispetti dentro e fuori le aule di Giustizia, i napoletani dovrebbero continuare ad essere sottoposti all’iniquo balzello, anche laddove non sono state istituite, come accade certamente al Vomero, “aree destinate a parcheggio senza custodia o senza dispositivi di controllo della sosta”, benché non si tratti di “ zone di particolare rilevanza urbanistica, opportunamente individuate e delimitate dalla giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico ”, come recita la norma richiamata, solo perché le istituzioni preposte non riescono, nel capoluogo partenopeo, a contrastare la piaga dei parcheggiatori abusivi con gli strumenti offerti dalla legge. Questa concezione aberrante della legalità fa il paio con un’altra proposta che si fece largo alcuni lustri addietro. Quella di combattere la piaga dei contrabbandieri di sigarette, offrendo a questi ultimi un posto di lavoro fisso. Proposta che fece ridire, per ben comprensibili motivi, gli stessi interessati. Non mi meraviglierei se qualcuno proponesse, se già non è stato fatto, di assumere i parcheggiatori abusivi nelle società che gestiscono la sosta nelle strisce blu. Ma tornando a queste ultime, a parte il fatto che esse sono palesemente illegittime, risulta anche evidente che creano allo stato sperequazioni tra cittadini di diverse zone di Napoli, non comprendendosi, ad esempio, perché in molte strade del Vomero, le strisce blu siano state istituite a destra e a sinistra della carreggiata, in modo tale da lasciare, in molti casi, una sola corsia di marcia, aggravando le ben note asfittiche condizioni di traffico, con notevoli ripercussioni sull’inquinamento atmosferico, mentre in strade di altri quartieri le auto possono tranquillamente parcheggiare a destra e a sinistra senza pagare neppure un centesimo, visto che le strisce blu sono inesistenti, nonostante l’evidente presenza anche del fenomeno dei parcheggiatori abusivi. Un’altra questione importante da risolvere e chiarire è quella concernente l’utilizzo degli introiti derivanti dalla sosta a pagamento. Al riguardo la norma richiamata recita che “ i proventi dei parcheggi a pagamento, in quanto spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati alla installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento e le somme eventualmente eccedenti ad interventi per migliorare la viabilità urbana “. Ecco i napoletani, e non solo loro, visto che le strisce blu esistono da tempo in diverse metropoli italiane vorrebbero conoscere come sono stati investite le somme che dal 1997 ad oggi, vale a dire in oltre dieci anni da quando sono state istituite nel solo capoluogo partenopeo, sono entrate nelle casse comunali e, più in generale, come sono stati spesi i soldi versati per quest’ennesimo prelievo dalle tasche degli automobilisti.



    Gennaro Capodanno

    Presidente Comitato Valori collinari - Napoli



    RispondiElimina