Pubblichiamo l'articolo di Alessandro Mezzano molto interessante riguardante l'aborto pur non essendo favorevoli nè all'ergastolo nè tantomeno alla pena di morte...
L’INFAMIA 194
Un bambino che da tre mesi cresce nel grembo di una madre indegna di tal nome, viene assassinato con la benedizione della legge e della politica.
Se questo bambino ha qualche malformazione o se la madre corre qualche pericolo, lo si può uccidere anche se sta crescendo da cinque mesi!
Una vita innocente, senza colpe, senza difesa, senza diritti può essere stroncata solamente perché la sua nascita, che egli non ha preteso, ma che ora è in essere, dà fastidio ad una madre che si sente privata della “libertà” di vivere una vita senza lacci e senza troppi doveri da assolvere.
Povero Abele innocente che nessuno difende e del quale nessuno ha nemmeno il coraggio di assumersi la responsabilità di chiamare la sua morte procurata un omicidio!
Quando invece la cosa non tocca da vicino o personalmente le persone, con assunzione personale di responsabilità e di oneri, ma investe un campo che resta comunque “altrui” e non incide sull’andamento della propria vita personale, allora scatta la solidarietà, la pietas, gli alti concetti di civiltà e di umanità e ci si può anche permettere di sentirsi “Buoni” nel difendere Caino.
Ci riferiamo all’atteggiamento che quelle stesse persone che lasciano uccidere un bambino non nato con indifferenza e cinismo, assumono quando si parla di pena di morte per delinquenti efferati che hanno ucciso con premeditazione, per sadismo, per abbietti motivi o per cinico calcolo.
Un delinquente rapisce una donna e la uccide e la taglia a pezzi ancora prima di chiedere un riscatto.
Un pedofilo tortura, stupra ed uccide un fanciullo.
Una ragazza stermina la famiglia ed un fratellino a coltellate per incassare l’eredità.
Potremmo continuare con gli esempi, ma ci pare di avere dimostrato quanto sia grande la ipocrisia e la falsità di coloro che difendono l’aborto e condannano la pena di morte!
E’ inutile la pietosa e stupida scusante secondo la quale un feto di tre mesi non è “ancora abbastanza formato da essere giudicato un essere umano”.
Per prima cosa non esiste alcun parametro scientifico che avalli una simile idiozia e poi quale sarebbe il consesso morale e legale che ha l’autorità per sancire un principio come quello?
Quello che è invece assolutamente sicuro è il fatto che quel feto, se lasciato maturare, nascerà e crescerà diventando un bel giovanotto o una bella ragazza e su questo non ci piove..!!
Che società è mai questa che difende Caino e condanna a morte Abele?
Che madri sono mai quelle che hanno la ferocia di strapparsi dal grembo un figlio che non aveva chiesto di venire al mondo, ma, proprio per questo, esse dovrebbero difendere?
Si dice che le donne che abortiscono non lo fanno con leggerezza e ne portano il peso sulla coscienza.
Se è vero, è un prezzo poco caro e se pesa sulla coscienza è una dimostrazione che è stata fatta una cosa sbagliata!
L’unica specie in cui la madre uccide volontariamente il figlio è quella umana.
Essa è la specie più feroce che viva sul pianeta terra!
Alessandro Mezzano
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