Un centinaio di camion di fabbricazione cinese sono arrivati alla frontiera con il Myanmar per essere consegnati all'esercito birmano, impegnato nella preparazione dell'offensiva della stagione secca contro le minoranze etniche. I camion fanno parte di un dono di Pechino ai generali di Rangoon che ammonta in totale a circa 1000 unità, e sono prodotti dalla FAW (First Automobile Works), azienda cinese associata con la Volkswagen e la Toyota. Non ci risulta che i manager delle due aziende capitaliste si siano strappati le vesti per impedire la consegna. I moti di Rangoon, che lo scorso settembre avevano permesso al democratico Occidente di fregiarsi di finta e stomachevole indignazione sono ormai lontani. Le Olimpiadi di Pechino invece, con il loro stratosferico indotto economico, sono alle porte. E i nostri imprenditori gongolano. P.S. La cricca mondialista che possiede aziende, giornali, televisioni e crede di possedere anche il nostro cervello, ci ricorderà anche quest'anno l' "aberrazione" delle Olimpiadi di Monaco del 1936, quando Adolf Hitler si sarebbe rifiutato di stringere la mano all'atleta nero Jesse Owens, vincitore della gara dei 100 metri. Poco importa che lo stesso Owens abbia clamorosamente smentito la baggianata (chi teneva conto nella democratica America dell'opinione di un "negro" ?) e che abbia dichiarato che fu invece il Presidente Roosvelt a rifiutarsi di riceverlo una volta rientrato negli U.S.A. per non urtare la sensibilità della razzista e bigotta opinione pubblica americana. Gli sponsor miliardari delle Olimpiadi di Pechino possono stare tranquilli: nessuno farà saltare i loro contratti. Le Olimpiadi "aberranti" sono state quelle del '36. E i Cattivi hanno già avuto ciò che si meritavano. Business As Usual.
Franco Nerozzi - www.comunitapopoli.org
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