Il congresso sullo stato di salute del pianeta che si è svolto a Bali con la partecipazione di quasi tutti i Paesi del mondo, ha lanciato un messaggio all’intera umanità.
E’ quasi un ultimatum a prendere in seria considerazione i problemi dell’inquinamento e del conseguente riscaldamento dell’atmosfera terrestre per recuperare i danni arrecati al pianeta prima che si giunga al punto di “non ritorno” oltre il quale ogni provvedimento risulterà inutile per porre rimedio ad una situazione oramai insanabile e che porterà alla estinzione della vita sulla terra!
Già i primi guasti planetari sono sotto gli occhi di tutti con il progredire delle zone di desertificazione e con il palpabile cambiamento dei cicli climatici.
Il progressivo scioglimento dei ghiacci, sia alpini che polari, con la sua eccezionale immissione di acqua dolce nel mare, ha già provocato mutamenti nei percorsi e nell’intensità delle correnti marine (come la corrente del golfo) che avevano il loro motore naturale nelle differenze di concentrazione saline dei vari mari in base alle differenti temperature ed evaporazioni.
Le conseguenze sono state (e saranno di più in seguito) mutamenti climatici ed esasperazione dei fenomeni.
Oggi, il 20% della popolazione mondiale, che detiene quasi tutta la ricchezza, produce l’85% dell’inquinamento totale.
Immaginate cosa sarà quando il restante 80% , oggi povero, ma in via di sviluppo, produrrà lo stesso tasso di inquinamento che verrà perciò quintuplicato..!!!
L’equilibrio, gia oggi instabile, del ciclo ecologico della natura, non sarà assolutamente in grado di sopportare un tale incremento ed è facile profezia il dire che collasserà.
Risulta perlomeno idiota l’atteggiamento del capitalismo mondialista che non vede un problema così macroscopico e che antepone il guadagno alla stessa vita.
Siamo tutti sulla stessa terra e se essa muore, moriremo tutti, capitalisti compresi!
Eppure è di pochi giorni fa la notizia, pubblicata dai giornali Americani, che il presidente Bush ha fatto manipolare i dati sull’inquinamento e sul riscaldamento dell’atmosfera per favorire
Siamo francamente sgomenti, non tanto dalla scorrettezza, quanto dalla stupidità di certi atteggiamenti.
Sono il frutto avvelenato di una mentalità che è figlia del materialismo che antepone il denaro all’Uomo, il profitto alla società, invertendo quelle che sono le priorità naturali.
Anche a Bali, nonostante l’allarme gettato, si è rimasti sull’interlocutorio senza la presa di un qualsiasi impegno concreto, a causa dell’opposizione di Paesi in via di sviluppo come Cina ed India e di quelli ipercapitalisti come gli USA.
E’ ora di cambiare registro prima che la natura, di cui l’umanità è solo un episodio marginale, si vendichi e cancelli l’Uomo come una infezione da debellare.
Alessandro Mezzano
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