Avete mai incontrato un “marziano”, uno di quelli a cui questo “mondo moderno” e le sue “figlie” ideologiche, sembrano incomprensibili, prima che aberranti? Bene, se vi capita, prima di scandalizzarvi ascoltando quel che dice, cercate di immaginare il suo mondo, il suo modo di pensare, la sua diversa concezione della vita.
Cercate di capire che egli è un altro mondo. E’ l’espressione di un’altra cultura, di un’altra civiltà. Non è uguale a voi, non è come voi, non pensa come voi. Addirittura sembra non “vedere” come voi. Ma soprattutto non invidia il vostro modo di vivere e non ambisce a vivere come voi.
Bene se avete incontrato quel marziano, il suo nome è Rutilio Sermonti. Nel corso del suo lungo “viaggio”, egli ha incontrato Enti ed Eventi, ma nonostante tutto è rimasto se stesso, divenendo agli occhi moderni un “marziano". Chi non l‘avesse ancora “incontrato” ora può farlo nel suo Libro-intervista.
La sua entusiasmante mancanza di neutralità viene condotta per mano dalle domande partecipate di Gianfranco Della Rossa. Le domande sono “estreme”, come le cime dei monti da cui tutte le prospettive del mondo cambiano, ma allo stesso tempo sono domande di questo mondo, del mondo che viviamo tutti i giorni. Dalla politica alla società, dal costume al mal costume, dalla tradizione evoliana all’Occidente o come lo vorrete chiamare dopo aver letto questo libro "l’Uccidente".
Coscienza individuale e personalità comunitaria si scontrano con la rassegnazione e i luoghi comuni. L’intervistato non solo ci dice quello che pensa, ma ci dice come lo pensa e perché lo pensa. Non solo ha l’ardire di dichiarare che questo che viviamo non è il “migliore dei mondi possibili”, ma ha anche la sfrontatezza di dimostrarcelo. Anzi, di militare per dimostrarcelo, di militare per conservare la sua identità. Conoscere un “marziano” non è difficile, ma capire la sua “…vita di pensiero e militanza”, come recita il sottotitolo, è cosa ardua. Se i vostri stessi occhi vi faranno male, ricordate Matrix e il perché non li avete mai usati.
Capire che un marziano vede tutti i luoghi comuni della storia, del pensiero e della cultura, per quello che sono, cioè per dei mezzi di trasformazioni degli uomini in consumatori, di anime in numeri, di popoli in mercati, non è cosa semplice. Capire, per giunta, che egli è passato indenne ai mitra come alla Play-station, alla morale borghese come ai 9 milioni di spot televisivi l’anno, non sarà facile. Ma semplici sono le risposte, scorrevoli , fluide. Nessuna lezioncina morale, sia chiaro, ma un lento trasmettere (tradizione) da una generazione all’altra, dall’intervistatore all’intervistato, un Mondo che esiste ancora.
Che si ha a che fare con un “marziano”, o come dice l’intervistatore con un “romano della Roma Prisca”, lo si capisce dai fatti, non dalle parole. E e i fatti saranno li, realmente, nelle vostre mani. Nessuna edizione a scopo di lucro. Militante l’intervistatore, militante l’intervistato, militante la “casa editrice”, militante la diffusione. Militante la semina, militantemente sarà riutilizzato il raccolto. Nulla è concesso al mondo moderno: nessuna catena di montaggio del personalismo, nessun individualismo mascherato da “lo faccio per la causa”. Chi ha contribuito a creare questo libro non ci dice di essere di un “altro mondo”, ce lo dimostra.
Volete incontrare i marziani? Basta comprare il libro.
Di Nando Dicè, on-line su www.mirorenzaglia.com
Per contatti - gianfrancodellarossa@email.it
ottima recensione
RispondiEliminadal momento che l'ho incontrato non l'ho più scordato.
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