domenica 16 dicembre 2007

Feudalesimo del terzo millennio.

Strani tempi corrono, che ci fanno pensosi per il futuro del mondo e per il destino dell’umanità!



In questa epoca che viviamo, sempre più la ricchezza assume la valenza di potere assoluto e, con la progressione del mondialismo capitalistico, questo concetto si diffonde come un ‘infezione in tutto il mondo,  macinando ed omogeneizzando culture, razze, religioni, tradizioni, etnie, in un’unica marmellata insipida ed indefinita di rintontiti consumatori al servizio del profitto..!



Nello stesso tempo, sempre di più la ricchezza si concentra nelle mani di  poche persone ( pare che l’ottanta per cento della ricchezza mondiale sia oggi controllata da poche dozzine di persone..!) che manipolano nell’ombra governi e pubblica opinione e gestiscono le fonti ed i motori sociali e politici del potere.



Democrazie e dittature, Stati liberali e tirannie, tutti, alla fine, sono condizionati nelle scelte fondamentali dal gioco dell’economia e dunque, chi possiede le ricchezze per governare gli sviluppi e le correnti dell’economia, controlla, influenza e determina le linee d’azione che le situazioni economiche impongono.



Il mondo sta ritornando all’epoca feudale, ma di un feudalesimo che non conosce la matrice nobile ed aristocratica dell’ideale cavalleresco che animava almeno i primi tra i feudatari.



E’ vero che poi le situazioni degenerarono nel prosieguo delle generazioni a causa dell’avidità, degli egoismi e delle ambizioni sino a creare situazioni di semischiavitù dove i diritti che i cavalieri avrebbero dovuto difendere erano invece calpestati da un’aristocrazia del censo e non dell’animo e da un clero infame, ma si trattò, appunto, della degenerazione di un ideale nobile e sacro.



In questo nuovo Feudalesimo moderno, invece, non esiste nemmeno il correttivo degli ideali che sono stati sostituiti dalle peggiori tra le pulsioni dell’animo umano.



Ambizione, profitto, sete di un potere che è solo strumento per aumentare se stesso nella logica schizzoide di un circolo chiuso che non porta da nessuna parte, sono la cifra di lettura di questo stadio  ( non abbiamo cuore di chiamarlo civiltà..) dell’evoluzione dell’umanità!



In basso, le masse di produttori/consumatori che, come le api con il miele nelle arnie, hanno gli strumenti ed il compito di creare la ricchezza di cui usufruiscono solo in  minima parte e che sono addestrati tecnicamente, ma tenuti nell’ignoranza umanistica dato che questo tipo di  cultura insegna a pensare e pensare vuol dire criticare e criticare vuol dire competere e magari opporsi.



In alto, i pochi detentori delle grandi  ricchezze e del potere che ne deriva, che diventano sempre più ricchi,  sempre più potenti e sempre più inattaccabili…



Quello che nel medio evo fu il potere temporale della Chiesa e dell’impero  e che sottomise tutte le popolazioni, oggi è il potere delle banche e delle borse che, a differenza di allora, non ha concorrenza, è totalizzante ed è riconosciuto ed accettato da tutto il mondo che ne subisce il dominio!



Né si vedono all’orizzonte spazi per la nascita e lo sviluppo di un qualcosa di analogo a quello che allora fu per il feudalesimo la borghesia che fu altresì il seme di quel capitalismo che ci ha riportato oggi alle soglie di questo nuovo feudalesimo.



Con la rivoluzione Francese, la borghesia abbatté l’antico feudalesimo e ingravidò la storia del seme di quello moderno.



Quello, feudalesimo delle armi e della forza, questo feudalesimo dell’oro e dell’economia…!



Alessandro Mezzano

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