mercoledì 26 dicembre 2007

POLITICA O MARKETING?

La politica, secondo la diretta etimologia della parola, dovrebbe essere l’arte del governare la comunità (Polis).



Secondo un'antica definizione scolastica, la politica è l'Arte di governare le società.



Il termine, di derivazione greca (da polis "πολις", città), si applica tanto alla attività di coloro che si trovano a governare , quanto al confronto ideale finalizzato all'accesso all'attività di governo o di opposizione.



In ogni caso, se come diceva Socrate:”.. L’Uomo è per sua natura un animale politico..”, la politica è un’attività che coinvolge l’Uomo da sempre, da quando si è aggregato con altri uomini per mettere in comune forza, abilità, organizzazione, ed intelligenza dalle quali ricavare per ciascuno  e per tutti, vantaggi e risultati molto superiori a quelli possibili nella vita singola!



In ogni caso, l’obiettivo fondamentale era ed è sempre stato quello di identificare la maniera migliore per strutturare la comunità in modo tale che a tutti ne derivasse il più grande vantaggio possibile date le circostanze generali.



Trasportato in tempi più moderni, il concetto di politica potrebbe essere definito come la competizione sociale di più progetti ideali di società, ciascuno dei quali, secondo la convinzione di coloro che lo propugnano, sia il migliore per la realizzazione di un mondo giusto, equo, funzionale e prospero per tutti.



E’ nostra opinione che oggi la politica non sia più così e che, neppure formalmente, abbia finalità e progettualità di quel tipo, ma che invece essa si sia trasformata in una macchina che da una parte inganna la popolazione con falsi propositi e dall’altra si adoperi per ottenere vantaggi illecito solo per gruppi di potere e ristrette oligarchie i cui interessi sono  estranei, quando non contrari, all’interesse collettivo!



Unica eccezione sono alcuni piccoli partiti, ancora fortemente ideologizzati, che hanno invece un progetto, condivisibile o meno, ma un progetto definito da raggiungere di società ideale e che si battono per raggiungerlo.



Piano, piano anche essi saranno fagocitati dal sistema e già ne stiamo vedendo i primi sintomi con la tendenza ad emarginarli sempre di più, sino ad espellerli dal sistema politico (i progetti di legge elettorale che i grandi partiti stanno discutendo prevedono appunto questo progetto!)



E non ci si venga a dire che lo impone la “Governabilità” perché basterebbe un sistema elettorale col proporzionale puro che preveda l’elezione diretta del capo del governo cui si dia una maggioranza parlamentare del 55% per avere la governabilità con il vantaggio collaterale di avere una opposizione variegata e non pregiudiziale che potrebbe espletare il compito di controllo e stimolo con maggiore efficienza e maggiore equilibrio:



In conclusione, il quadro politico che oggi si presenta, si sviluppa su due direttrici.



La prima di una minoranza di soggetti, ciascuno con  seguito elettorale modesto, che ha però precise connotazioni ideologiche e, come dicevamo, un preciso progetto di società da realizzare.



La seconda di pochi soggetti (un paio o tre) che è totalmente priva di progetti, ma che, in base a sondaggi ed azioni di analisi di mercato, propone via, via alla gente ciò che alla gente in quel momento fa piacere, magari con la riserva mentale di realizzare invece poi, quanto sarà più consono agli interessi di casta.



Lo abbiamo visto sia con i recenti governi di centrodestra che con quelli di centrosinistra  (basta un controllo tra i programmi elettorali dichiarati e le leggi fate e non fatte..) e lo vedremo ancora di più in seguito se la prossima legge elettorale favorirà i grandi partiti-contenitori come Forza Italia e il Partito democratico.



In questo contesto, ed in assenza di prospettive di società da realizzare per il bene comune, il governo diventa solamente l’espressione della conquista del potere fine a se stesso, cessa di essere espressione della politica e diventa strumento di gestione mafiosa!



Da una parte chi ancora lotta per realizzare un ideale, dall’altra la guerra del lupo contro il lupo per l’affermazione degli interessi del più forte e del più astuto.



Da una parte la buona fede di una convinzione che supera gli interessi personali e si proietta nella realizzazione del bene comune, dall’altra la malafede di chi lavora, con la frode e l’inganno, per sottomettere gli interessi della collettività a quelli propri del proprio gruppo, della propria cosca!



Per cambiare questo stato di cose ci vorrebbe una rivoluzione e, data la irrecuperabilità della classe - cosca politica, si dovrebbero far funzionare le ghigliottine.



Ma elettroniche, con l’ADSL, 80 teste a secondo….



Alessandro Mezzano

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