giovedì 26 luglio 2007

Sotto Fascia Semplice.

Intervista interessante ai Sotto Fascia Semplice tratta dal blog dei Delenda Carthago.







  • Chi sono i Sotto Fascia Semplice?




Di norma io, ma collaboro sempre con qualcuno soprattutto per la batteria e i "loops". Peccato non ho potuto lavorare di più con "testone", con cui suono dai tempi degli intolleranza; il suo e' di gran lunga il suono che preferisco. Poi ho registrato anche con altri musicisti o amici, e ultimamente anche con dei DJ italiani e giapponesi.







  • Una breve descrizione del nuovo CD “Supera Filo Spinato”…




Beh prima di tutto l'album si chiamerà solo “filospinato”. Credo che il malinteso "supera-filo-spinato" venga da uno scambio di battute con la RTP. Ma in verità il concetto di “superare il filo spinato” è troppo semplice per le consuete contorsioni mentali di SFS :). Di fatto non mi interessa superare fili spinati, quello che mi interessa è sapere chi cavolo ce li ha messi. SFS Filospinato è proprio una storiella di questa ricerca, forse con finali a sorpresa…







  • Dopo l’uscita del quinto album, avrai sicuramente fatto un bilancio della tua vita militante espressa attraverso canzoni…Ce ne vuoi parlare?




Mi fa piacere che fare musica sia considerata militanza. Anche se certe volte mi sono trovato in mezzo a discussioni su questo argomento e certe volte ho avuto ragione e certe volte ho avuto torto. Bilanci veri non vorrei farne perchè il gruppo SFS esiste ancora e tutto sommato ho ancora qualcosa da dire e forse da verificare. Certamente e' passato tanto tempo e sono contento che alcuni messaggi che volevo trasmettere attraverso Sottofasciasemplice siano stati accolti con interesse da un bel numero di persone. Un fatto e' certo, sono veramente grato a Perimetro e alla RTP per il prezioso supporto che mi hanno sempre dato. Chiaro che vorrei sempre provare qualcosa di diverso, come ho fatto con ognuno degli album che sono usciti finora. Finora e' andata bene perchè ho visto che le uscite sono state accolte da successo crescente, mentre invece io ogni volta mi aspettavo un flop…







  • A fare la differenza è proprio il tuo genere musicale, quali sono le influenze stilistiche che ti hanno portato verso questo genere?




Di base mettiamo il fatto che non sono cresciuto in Italia, quindi non so nulla di musica italiana. Anche se a Londra da quando avevo quattordici anni suonavo comunque in gruppetti tipo punk, senz'altro la voglia di fare qualcosa di mio e di personale e' venuta conoscendo Tony Wakeford dei Death in June, ora Sol Invictus. Infatti trovo che SFS sia molto più legato a esperimenti come "Scogliere di Marmo" che alla band Intolleranza che somiglia più al suono di quando suonavo punk o rock per divertimento. Comunque a me piace molto l'elettronica tipo Trent Reznor o le soundtrack di John Carpenter, mentre la ricerca di suono di Tom Waits la trovo eccezionale. Insomma il concetto, quando costruisco SFS, e' una colonna sonora, quindi creare immagini e atmosfere.







  • Il tuo “figlio prediletto” nell’ambito della produzione SFS?




Per ora Idrovolante, ma poi certamente "filospinato".







  • SFS dal Vivo?




Molto difficile, dovrei creare un gruppo intero con tutti gli strumenti.

Almeno due chitarre, basso, sintetizzatore, batteria. Più io alla voce. Con il leggio perché non mi ricordo mai i testi…







  • …e i mitici Intolleranza?




Ricordiamoceli giovani e belli e scattanti…







  • Possiamo affermare con grande entusiasmo che la tua esperienza nell’ambito della musica Non-Conforme è oramai più che decennale; cosa è cambiato dagli inizi?




Il livello dei gruppi. Nel senso che sono piu' bravi, fanno un bel suono secco e potente e si divertono.




  • …e nell’ambiente politico?




Non so se è cambiato qualcosa. Io ormai mi occupo di politica in un ambito partitico e/o istituzionale, quindi non posso parlare dal punto di vista del "movimento".







  • Cosa ti aspetti ed auguri per l’incerto futuro dell’Italia?




Difficile dire. Per me l'indicatore di pericolo e' il bassissimo livello di sicurezza. La gente non può continuare sempre a vivere chiusa in casa con centomila lucchetti e porte blindate. Dobbiamo aspettarci una reazione, ma le reazioni di massa non sono mai un granché. Spesso sono stupide e insensate. Per quanto ci riguarda se vogliamo davvero essere eredi di movimenti politici-estetici-artistici geniali come quelli che ha visto l'Italia all'inizio del secolo scorso, non possiamo perderci in imbarazzanti "lotte" contro froci e travestiti, o lasciarci cadere in semplicistiche e ancor più imbarazzanti derive razziste o anti-islamiche. Bisogna volare alto. D'altra parte però capisco che e' (e sarà) difficile per molti giovani che invece vivono l'azione politica direttamente, tenere la calma in queste condizioni che peggiorano, perchè vengono stuzzicati parecchio, eppoi in quel modo vile, disgustoso, piagnone e menzognero che e' tipico dei catto-comunisti italiani di tutte le età. Eppoi a rendere le cose più difficili c'è il senso che comunque - e giustamente - questi giovani si sentono in dovere di difendere se stessi, le proprie famiglie, la propria nazione, laddove vedono che chi dovrebbe farlo - lo Stato - sfugge alle sue responsabilità.

Tuttavia cerchiamo di volare alto, il più possibile…







  • Saluti e ringraziamenti…




Vi saluto e vi ringrazio di questa opportunità per uno scambio di idee e vi faccio un caloroso augurio per i vostri prossimi progetti.


K.

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