martedì 10 luglio 2007

La povertà avanza.

Le vacanze, per gli italiani, sono quasi sacre. Dopo un anno di lavoro e di rinunce sentono tutti il bisogno di una vacanza ristoratrice. La meta preferita è il mare, ma molti scelgono anche la montagna, un agriturismo in campagna e chi può viaggi all’estero. Alcuni più frugalmente tornano ai luoghi di origine, magari ospiti di qualche parente, ma, chi più chi meno, il rito è generalizzato per la maggior parte degli italiani. In realtà dovremmo dire “era”, perché questa estate la maggioranza degli italiani, il 51%, resterà a casa, oltre un milione in più rispetto all'estate 2006. Questo è quanto emerge da una indagine realizzata da Federalberghi-Confturismo con il supporto dell'Istituto Dinamiche. Tra giugno e settembre gli italiani che andranno in vacanza saranno 22,4 milioni rispetto ai 23,5 milioni del 2006, con un calo del 4,7%. La causa del crollo è principalmente dovuta alla mancanza di liquidità delle famiglie, drenata dalle ripetute stangate fiscali imposte dal governo Prodi, ma anche dall’aumento delle spese familiari quotidiane (costo della vita in generale, mutui casa, tariffe servizi pubblici). Tra le motivazioni di chi non parte ci sono anche le spese impreviste mediche o odontoiatriche e la manutenzione straordinaria della casa di residenza, il ché la dice lunga sull’attuale condizione del nostro stato sociale. Infine molti resteranmno a casa per colpa di uno stipendio troppo basso (9,5%) o per la mancanza di un posto fisso di lavoro (4,8%). Vacanze per meno italiani ed anche più corte, perché solo il 16,5% starà via da casa più di due settimane. Magari tutto questo si tradurrà in meno traffico sulle autostrade e qualche idiota griderà vittoria e darà il merito alle nuove più restrittive norme del codice della strada o vorrà far credere che tutto il merito è delle “partenze intelligenti”. La verità è che siamo sempre più poveri. Un tempo, almeno, c’erano le colonie per i bambini, le spiagge popolari e le gite del dopolavoro per tutti. Adesso ci sono yacht e “Billionaire” per pochi e tutto il resto rimane in città.



Da: www.rinascita.info

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