sabato 30 luglio 2011

Manifestazione a Roma per Brendan Lillis


Dopo i ripetuti appelli rimbalzati sulla rete e sui social network negli ultimi giorni, venerdì a Roma di fronte all’ambasciata britannica si è tenuta una manifestazione in favore della liberazione di Brendan Lillis. Il prigioniero politico repubblicano è rinchiuso ormai da 623 giorni nel carcere nordirlandese di Maghaberry senza che ancora gli siano state mosse accuse e in gravi condizioni di salute. Brendan è affetto da una malattia degenerativa che lo ha portato ha pesare solo 37 chili e negli ultimi giorni le sue condizioni sono addirittura peggiorate. Venerdì, infatti, due rappresentanti del Sinn Fein, che sono riusciti a entrare nel carcere di Maghaberry per vedere Lillis, hanno fatto sapere di aver trovato il prigioniero repubblicano in stato confusionale e con la febbre molto alata a causa di un’infezione contratta da poco.

I due hanno inoltre riferito che il medico non era presente nella prigione, forse partito per le ferie, e che le autorità del carcere non hanno fornito alcuna indicazione riguardo la data del suo possibile rientro. E, infine, cosa ancora più grave, la compagna di Brennan, Roisin, ha rivelato di aver appreso la notizia del peggioramento delle condizioni di salute di Lillis dai due esponenti del Sinn Fein e dalla televisione perché l’amministrazione carceraria non le aveva fatto sapere nulla. Ed è proprio per impedire che le autorità britanniche uccidano il prigioniero repubblicano, detenuto in condizioni atroci e in piena violazione dei diritti umani, che il “Coordinamento Amici di Brendan Lillis” ha voluto manifestare venerdì di fronte la rappresentanza diplomatica di sua maestà a Roma chiedendone la liberazione. Una dimostrazione che ha riscosso una partecipazione superiore alle aspettative proprio per la sua importanza nonostante fosse un venerdì di fine luglio sotto il sole della capitale italiana.

Nell’arduo e disperato tentativo di sensibilizzare le autorità carcerarie e il governo britannico, Roisin, assieme a numerosi ex Pow’s (Prisoners of war- Prigionieri di guerra), Blanketmen e altri militati repubblicani, ha iniziato uno sciopero della fame. Sulla scia di questa iniziativa non si può quindi fare a meno di continuare a mobilitarsi, chiedere la liberazione di Brendan, e pretendere che Londra rispetti i diritti umani. Qualora infatti si dovessero spegnere i riflettori dei media su questa vicenda, la sorte di Lillis sarebbe segnata.




http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=9789


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