sabato 2 luglio 2011

Chávez: tornerò presto.


La sua assenza era inconsueta. Sulla salute del presidente venezuelano Hugo Chávez, dai primi di giugno a Cuba, dove era stato sottoposto ad un’operazione chirurgica d’urgenza, si erano fatte speculazioni di ogni genere. Qualcuno aveva parlato di un tumore, altri si erano spinti fino alle “complicazioni dovute a una liposuzione”, un modo come un altro per cercare di ridicolizzare il leader bolivariano. Purtroppo hanno avuto ragione i primi, giovedì sera lo ha confermato lo stesso capo dello Stato in un discorso alla nazione fatto da L’Avana. Nel suo messaggio ai venezuelani, trasmesso da tutte le radio e televisioni del Paese, Hugo Chávez, dimagrito, a volte commosso, ha spiegato al Paese che, dopo un intervento d’urgenza per quello che inizialmente era parso solo un ascesso pelvico, “gli esami hanno confermato l’esistenza di un tumore con presenza di cellule cancerose che ha reso necessario un secondo intervento che ha permesso l’eliminazione totale di questo tumore”. “Un intervento rilevante, la cui evoluzione è stata positiva” ha affermato il presidente, aggiungendo che si trova ora ad affrontare un periodo di convalescenza “lento e delicato”. Un discorso, insolitamente non a braccio ma letto, di quasi 15 minuti, nel quale il leader bolivariano ha più volte avuto parole di ringraziamento per i medici cubani e per l’amico di sempre Fidel Castro.

Con la consueta confidenza riservata al popolo venezuelano, Chávez ha poi fatto autocritica, ammettendo di aver commesso in passato l’errore di non essersi sottoposto a controlli medici regolari e rigorosi. Per ora l’opposizione, che con il prevedibile fare da avvoltoio aveva cercato di delegittimare il governo affermando che questo non aveva una guida, deve incassare. Il presidente è vivo, sta migliorando e guida il Venezuela da Cuba. “Riteniamo non sia necessario attivare il meccanismo previsto dalla Costituzione per sostituire Hugo Chávez”, ha infatti precisato venerdì il vicepresidente venezuelano, Elias Jaua. In una intervista radiofonica Jaua ha affermato che le sue funzioni saranno quelle di coordinare il lavoro dei ministri del governo, presieduto dal leader bolivariano. Circa le critiche di questi giorni, soprattutto da parte dell’opposizione, per la scarsa informazione data dall’esecutivo sulle condizioni del capo dello Stato, Jaua ha precisato che “in una situazione così delicata, non potevamo agire sulla base delle speculazioni” e che “Chávez si è rivolto al popolo venezuelano solo dopo aver avuto a disposizione” tutti i dati medici relativi ai suoi problemi di salute. Il capo dello Stato, ha concluso è “nel pieno delle sue funzioni” e nel Paese c’è “stabilità politica”. Una stabilità garantita dall’esercito del Venezuela, dalle cui fila Chávez proviene, primo incubatore della rivoluzione bolivariana che ha trasformato il Paese. Lo ha dichiarato il capo delle forze armate venezuelane, Rangel Silva in un’intervista alla Tv di Stato: “Abbiamo visto il nostro comandante più magro del solito ma in piedi, la verità è che sta migliorando, sta bene e il Paese è tranquillo”.

Ci permettiamo, noi di Rinascita, di riecheggiare le parole con le quali Hugo Chávez ha salutato il popolo venezuelano al termine del suo discorso: “Venceremos ¡Hasta el retorno!”

Torna presto presidente!



Di Alessia Lai, www.rinascita.eu


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