mercoledì 27 luglio 2011

L’incubo è vostro.


Cari occidentali, a furia di evocare ad arte i fondamentalismi poi vi nascono in casa quelli genuini.



Mettetevi d’accordo con i vostri incubi, cari liberali d’occidente. Un massone ammiratore di Churchill che ammazza ottantaquattro ragazzi in Norvegia – e stiamo parlando di un pazzo che parla la lingua di chi teme l’Eurabia, fortunato slogan della compianta Oriana Fallaci – è ben diversa cosa da Osama bin Laden o da Rudolph Hess, due cui avete cancellato la tomba giusto per farne ancora più potenti i fantasmi, a maggior guadagno del parco horror di cui siete gestori.



Non serve accostare le fotografie dello sceicco armato di kalashnikov con quelle del biondo bionico altrettanto armato. Non sono speculari i due. Dovete mettervi d’accordo su cosa spaventare e di cosa spaventarvi perché ogni fobia ha il suo catalogo, non una medesima fenomenologia e se vi è venuto meno il nazi-islam per l’evidenza del reo confesso (che ridicolo, infatti, tutto quel rincorrere mullah dei giornali liberali, specificatamente di destra, mentre le agenzie battevano le notizie della consumante strage), se dunque non avete il musulmano con cui allestire la caccia non potete adesso cavarvela con il nazi-killer perché la sostanza è un’altra.



Tanto per cominciare quello, il norvegese, i suoi lavori di loggia se li fabbrica – anzi, se li tegola – con tanto di Bibbia in mano che è il vostro libro, giusto? E perfino quello strizzare l’occhio al white power non è la nazione ariana del Walhalla, non ci sono né Thule né il Carro di Krsna, ma una variante del KKK, ovvero il razzismo biologico di derivazione protestante che è cristianissima cosa (con tanto di croce in fiamme), ottimo per il folclore americano ma che non c’entra – in punto di filologia e di storia – con tutte le figurine delle Legioni SS evocate a sproposito perché saranno pure state il Male Assoluto, queste legioni, ma erano truppe d’assalto di un esercito transnazionale fatto di bosniaci, indiani, arabi, tedeschi ovviamente ma anche di turkmeni, tagiki, cinesi, italiani, belgi, spagnoli, russi, magiari, romeni, mongoli, ceceni e perfino sciamani, un reparto dei quali fatto di pellerossa americani con i quali probabilmente si sarebbe creato l’Inferno in terra ma difficilmente una “nazione bianca”.



Mettetevi d’accordo dunque, specialmente voi, cari liberali di derivazione destrorsa, a fare a gara con gli esorcismi e rassegnatevi a un fatto conclamato: a furia di evocare i fondamentalismi, specie quelli fatti ad arte, vi nascono in casa quelli genuini. E con radici ideologiche generate da aborti mostruosi qual è, prima di tutti, la xenofobia. E’ quella degli svignettatori del Profeta, quella di chi brucia il Santo Alcorano, quella delle micragnose botteghe elettorali cui fate sempre il pat pat affettuoso anche voi, colleghi giornalisti dell’opinione liberalcapitalista, per il servizievole incarico che vi fanno a voi e a quelli che poi diventano deputati, ministri e amministratori dello smagliante occidente: quello di tenere lontani i saraceni con le vostre sagre dell’odio. Era da manuale l’editoriale di Magdi Allam sul Giornale. Spiegava che la colpa dell’avvenuta strage era da ricercare nell’estrema liberalità della Norvegia, troppo tollerante con i musulmani, e perciò terreno di coltura degli esagitati incapaci di sostenere tanta multietnicità. Quando si dice l’Abate Vella! (cfr. “Il Consiglio d’Egitto”, Leonardo Sciascia).



E nel mettervi d’accordo con i vostri stessi incubi però, una cosa: non sbagliate a parlare, non sbrodolate facilonerie come quella di colorare la biografia di questo pazzo armato con Odino, con le divinità nordiche in genere, con quel pantheon sacrissimo di ghiaccio e luce perché, appunto – unicuique suum – Anders Behring Breivik, infatti, di suo, s’è scelto la Bibbia. Qui non si vuol fare la furbata di rendere pan per focaccia ma non si venga a parlare di citazioni sbagliate del killer solo perché non vi combacia l’incubo con il fantasma. Per quel che ci riguarda, qui si cerca di mettere un argine in nome e per conto della Tradizione: la vicenda di Odino e delle rune al seguito non può dunque essere considerata alla stregua dello scroto, quasi una coperta utile a coprire il Male laddove vengono a mancare gli utilissimi musulmani cui aggiudicare uno sterminio. La Tradizione, insomma, non si pone mai il biblico problema di raddrizzare il legno storto dell’umanità. Quello è affar vostro. La Tradizione, appunto, non è biblica e soprattutto non ammira Churchill. Piuttosto contempla il Sole. E il Carro di Krsna.





Di Pietrangelo Buttafuoco, www.ilfoglio.it


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