martedì 26 luglio 2011

LIBERATE BRENDAN LILLIS


Londra condanna a morte Brendan Lillis



Violazioni dei più elementari diritti umani, vessazioni, umiliazioni. Abbiamo parlato molte volte delle condizioni del prigionieri politici nordirlandesi. Della recente ripresa della dirty protest contro la mancata applicazione dell’accordo che ad agosto dello scorso anno aveva posto fine alla “protesta sporca” iniziata a pasqua 2010 contro le condizioni di vita nel carcere di Maghaberry. Ex prigionieri ci hanno raccontato di come la pratica dello strip searching, le perquisizioni corporali, continui senza che ve ne sia una reale necessità: lo scopo è quello di umiliare i prigionieri repubblicani, di imporgli un trattamento degradante. A Maghaberry c’è anche ci rischia di morire per la mancanza di cure, e senza che vi sua una imputazione a suo carico. Parliamo di Brendan Lillis, 59 anni, prigioniero politico che ha trascorso molti anni in carcere in seguito alle sue attività repubblicane. Ad oggi Brendan ha trascorso più di 610 giorni nell’infermeria del carcere, senza che gli vengano prestate cure adeguate per una malattia reumatica cronica, la spondilite anchilosante, che fa fondere tra di esse le vertebre della spina dorsale e che lo può portare alla morte.

La storia di Brendan è quella di un attivista repubblicano già rinchiuso in carcere nel passato per attività legate alla sua militanza. Entrò nei Provisional IRA nel 1971 e una volta incarcerato, per possesso di esplosivi e di armi da fuoco, trascorse 16 anni a Long Kesh e quindi nei Blocchi H, quattro dei quali praticando la Blanket Protest (la protesta delle coperte - quando i detenuti repubblicani decisero di rifiutare le divise carcerarie imposte dai britannici e iniziarono a coprirsi solo con le loro coperte). Venne rilasciato nel 1994 e tornò alla sua casa a West Belfast. Ma due anni fa, nel 2009, Brendan è stato nuovamente arrestato in relazione a una rapina avvenuta nella Contea di Derry e non legata alla sua militanza repubblicana. A poche ore dal suo fermo, il segretario di Stato britannico ha revocato la sua sospensione di pena e lo ha fatto tornare in carcere. Di recente, la Corte Suprema di Belfast ha deciso che Brendan non è in grado di sostenere un processo a causa delle sue condizioni di salute e di conseguenza tutte la accuse contro di lui sono cadute. Ciò nonostante è rimasto rinchiuso nell’infermeria della prigione di Maghaberry. Al momento è relegato a letto, non riesce a parlare a lungo, in una cella senza finestre. Le sue condizioni stanno rapidamente peggiorando. Quando è entrato in carcere nel 2009, Brendan pesava 79 chili, ma ora è giunto a pesarne 37. Questo stato di deperimento sta angosciando la sua famiglia e i suoi amici. Per questa ragione è nato il gruppo Friends of Brendan Lillis, la cui pressante richiesta è quella di rilasciare immediatamente Brendan per assicurargli le cure adeguate delle quali ha estremo bisogno. Il gruppo di supporto richiede il rilascio per questioni umanitarie e a guidare la protesta c’è la compagna di vita di Brendan, Roisin Allsopp, che si è fatta carico in prima persona della mobilitazione iniziando, venerdì scorso, uno sciopero della fame, assieme ad ex Blanketmen, ad ex-POWs e altri militanti.

Dal canto suo il ministro della Giustizia nordirlandese ha ribadito che non intende fare nulla per la liberazione di Brendan . “Non sono sorpresa dalla reazione di David Ford, ma da un punto di vista umanitario credo che dovrebbe prendere posizione sull’argomento”, ha dichiarato Roisin commentando l’atteggiamento del ministro. Il caso di Brendan è attualmente al vaglio della Parole Commission, ma le speranze di un cambiamento nell’atteggiamento delle autorità sono molto poche. In ogni caso Roisin non si arrende e come lei molti altri che in queste ore si stanno mobilitando per una battaglia di giustizia e umanità. L’ex candidato repubblicano indipendente nelle elezioni del 2007, Davy Hyland, ha espresso la sua preoccupazione per le condizioni di Brendan e ha chiesto il suo immediato rilascio. “Il ministro della Giustizia britannico e David Ford e il segretario di Sato britannico Owen Paterson hanno adottato un approccio quasi “tatcheriano” sui prigionieri di Maghaberry. David Ford ha rifiutato sollecitare l’implementazione dell’accordo firmato lo scorso agosto (tra i prigionieri e l’amministrazione carceraria, ndr) e il segretario di Stato britannico ha revocato le licenze di vari repubblicani come Marian Price, Martin Corey e Brendan Lillis”. “È ironico che esattamente 30 anni dopo la morte di 10 Repubblicani che fecero lo sciopero della fame perché il governo britannico riconoscesse i loro diritti fondamentali, oggi i prigionieri Repubblicani di Maghaberry si trovano nella stessa situazione”, ha commentato. Sabato scorso Davy Hyland, con un gruppo di altri repubblicani di Newry si è recato a Belfast per portare il suo appoggio a Brendan Lillis, alla sua compagna Roisin e alla famiglia. “Invito tutti coloro che hanno a cuore I diritti umani a supportare la campagna per il rilascio immediato di Brendan. Invito tutti ad organizzare proteste, picchetti, petizioni, e a seguire la campagna per Brendan su Facebook. Le famiglie di coloro che parteciparono all’hunger strike del 1981, inclusa la famiglia di Bobby Sands, hanno chiesto l’immediato rilascio di Brendan. In questo difficile momento ricordiamo le famose parole di Bobby: “Ogni repubblicano ha la sua particolare parte da fare, nessuna parte è troppo grande e nessuna parte è troppo piccola””. E intanto anche partecipare allo sciopero della fame per chiedere la liberazione di Brendan sembra che nelle Sei Contee sia un reato: a Derry la polizia ha fatto irruzione in casa di alcuni militanti che stanno sostenendo la battaglia per la liberazione del detenuto repubblicano, distruggendo ogni cosa e picchiando anche una donna incinta.



Di Alessia Lai, www.rinascita.eu


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