mercoledì 6 luglio 2011

Belfast: previsioni di un Twelft incandescente.


Se il buon giorno si vede dal mattino, le avvisaglie per un Twelfth “movimentato” ci sono tutte. Sono settimane che a Belfast si susseguono scontri fra britannici e repubblicani. Dopo gli scontri animati da membri dell’Uvf nel quartiere di Short Strand nella notte del 21 giugno, venerdì scorso nuovi disordini sono scoppiati a East Belfast. Gli scontri sono avvenuti - dopo l’annuale Battle of the Somme Orange Order Parade, una “piccola” parata orangista -  in Albertbridge Road e Castlereagh Street.

Secondo la Psni stavolta non avrebbero partecipato membri dei gruppi paramilitari britannici. Ma la tensione è palpabile, e viste le premesse la manifestazione “clou” del 12 luglio riserverà a Belfast una giornata difficile. La notizia che l’Uvf intenderebbe tornare a contrapporsi ai paramilitari repubblicani nonostante l’annuncio del 2009  sul completo smantellamento del suo arsenale, rende la situazione ancora più instabile. E come sempre a gettare benzina sul fuoco è la Commissione Parate, che con una decisione definita “illogica” dai repubblicani, anche dal Sinn Fein, ha autorizzato il passaggio della Ligoniel True Blues davanti al quartiere cattolico di Ardoyne, pur senza musica e senza l’ostentazione di bandiere. Due condizioni che non sono piaciute a Winston Irvine, del North and West Belfast Parades Forum, il quale ha affermato che gli unionisti sono stati oltraggiati dalle restrizioni imposte alla parata.

La prevaricazione è più gustosa se corredata di tamburi e pifferi … Il Greater Ardoyne Residents Collective, l’organizzazione dei residenti del quartiere di Ardoyne, si è appellato alla comunità del sobborgo chiedendo alla gente di scendere in strada. “Le Parate dovrebbero passare dove sono le benvenute, e chiaramente non è il caso di questo tratto di Crumlin Road”, ha dichiarato un portavoce del gruppo. Intanto il gruppo Oglaigh na hEireann ha ritirato le minacce di morte agli agenti di polizia penitenziaria per facilitare le trattative in corso a Maghaberry tra prigionieri e Prison Service. “Alla luce dei recenti sviluppi e il fatto che il Prison Service stia avviando discussioni costruttive per risolvere la controversia in corso a Maghaberry, dalla mezzanotte di martedì (28 giugno) l’Onh sospende le minacce di morte rivolte al personale penitenziario”. La situazione nel carcere di Maghaberry è rimasta invariata dall’accordo, sottoscritto poco meno di un anno fa, che aveva messo fine alla dirty protest iniziata dai detenuti nella pasqua 2010.  Un accordo che a distanza di 11 mesi è rimasto praticamente inapplicato da parte delle autorità carcerarie e del governo britannico, con la prosecuzione dello strip search e di altre pratiche vessatorie e umilianti.

Alcuni prigionieri “non allineati”, tra cui Colin Duffy, non avevano mai smesso la protesta, viste le continue violazioni del patto siglato il 12 agosto dello scorso anno. Dal 1 luglio, anche i detenuti aderenti al Republican Network for Unity hanno ripreso la dirty protest per la mancata applicazione dell’accordo.



Di Alessia Lai, www.rinascita.eu


Nessun commento:

Posta un commento