Da pochi giorni sono iniziati i saldi di inizio anno; scarpe, giacconi, cappotti… tutto al 30-40% in meno. Passato natale si sconta tutto… anche i farmaci. Dopo la grande paura e le spese folli (ma appetitose per le case farmaceutiche) anche per i vaccini, arrivano i robusti sconti.
Sono molti i governi che a seguito di una campagna economica mondiale opportunamente allarmista, ora si ritrovano con dei fondi di magazzino stracolmi di vaccino anti-H1N1. Segno forse di una presa di coscienza da parte di molti cittadini europei che vaccinarsi fa male e non solo alle casse dello Stato.
La Francia sta tentando in questi giorni di vendere l’esubero di milioni di vaccini per l’influenza H1N1. Il quotidiano Le Parisien ha riportato la notizia che il ministero della Salute ha già venduto 300.000 dosi al Qatar e che ne sta per vendere altri due milioni all’Egitto. “Siamo in contatto con altri paesi, in particolare Ucraina e Messico”, ha riferito il ministero in un comunicato. Secondo quanto riferito dalle autorità sanitarie, solo cinque milioni di francesi sono stati vaccinati contro l’H1N1, contro l’acquisto di quasi 90 milioni di dosi da Sanofi-Pasteur, GlaxoSmithKline, Novartis e da Baxter International.
La Germania non è da meno. Il ministero della Salute tedesco, dopo aver acquistato oltre 50 milioni di dosi di vaccino, ora avrebbe intenzione di rivenderne oltre due milioni di dosi. Finora solo poco più del 5% della popolazione si è vaccinata. L’intenzione di rivendere il vaccino sarebbe anche della Spagna, e così pure la Svizzera si avvia a rivendere circa 4,5 mln dei 13 mln di dosi acquistate.
E l’Italia? Per ora ci pensa… forse attende momenti più proficui. Il direttore generale Prevenzione e Sanità del ministero della Salute, Fabrizio Oleari fa sapere che “per ora non è prevista alcuna cessione o vendita delle proprie dosi di vaccino contro l’H1N1, poiché è ancora in vigore la campagna vaccinale che si protrarrà fino alla fine di febbraio”.
Al momento in Italia sono state somministrate 850.000 dosi di vaccino contro l’influenza A, contro l’acquisto di 48 milioni di dosi dall’azienda farmaceutica Novartis, per un importo pari a circa 185 milioni di euro.
E sulla svendita a prezzi di saldo degli altri Paesi europei, sull’allarme diffuso (di proposito) e sugli arricchimenti e il danno per le casse dello Stato, cominciano ad arrivare i primi malumori del governo italiano.
Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, come risvegliatosi dal letargo, ha così espresso i suoi dubbi sull’affaire A H1N1: “Come ai tempi dell’epidemia aviaria, si comprano quantità ingenti di vaccini poi non utilizzati. Difficile non pensare a manovre speculative a livello planetario di spregiudicate multinazionali, così potenti da condizionare una informazione che, con il suo allarmismo, diventa scendiletto di pescicani che non godranno impuniti dei loro illeciti profitti. La sanità di tutto l’occidente ha accumulato altri debiti. Non finisce certo qui. Ne stiano certi. Bisogna capire se chi ha guadagnato senza ragione potrà restituire le risorse accumulate a colpi di bugie“.
Ma il problema è che le cose si sanno, anche se si fa finta di non saperle, come fa Gasparri.
Pochi giorni prima del 14 dicembre scorso infatti, quando Maurizio Sacconi è stato sostituito da Ferruccio Fazio alla guida del dicastero della Salute, il ministro concluse proprio l’acquisto di circa 48 milioni di dosi di vaccino contro la febbre A, per un valore, appunto, di 185 milioni di euro, un grande affare per le aziende e per Farmindustria che (udite udite) è guidata da sua moglie Enrica Giorgetti. Anche chi non ha dimestichezza con certi affari comprende che siamo di fronte al tipico conflitto di interessi all’italiana.
Volendo quindi trovare i responsabili di quest’ennesima rapina alle casse dello Stato italiano, si può.
Di Enea Baldi, www.rinascita.info
Sono molti i governi che a seguito di una campagna economica mondiale opportunamente allarmista, ora si ritrovano con dei fondi di magazzino stracolmi di vaccino anti-H1N1. Segno forse di una presa di coscienza da parte di molti cittadini europei che vaccinarsi fa male e non solo alle casse dello Stato.
La Francia sta tentando in questi giorni di vendere l’esubero di milioni di vaccini per l’influenza H1N1. Il quotidiano Le Parisien ha riportato la notizia che il ministero della Salute ha già venduto 300.000 dosi al Qatar e che ne sta per vendere altri due milioni all’Egitto. “Siamo in contatto con altri paesi, in particolare Ucraina e Messico”, ha riferito il ministero in un comunicato. Secondo quanto riferito dalle autorità sanitarie, solo cinque milioni di francesi sono stati vaccinati contro l’H1N1, contro l’acquisto di quasi 90 milioni di dosi da Sanofi-Pasteur, GlaxoSmithKline, Novartis e da Baxter International.
La Germania non è da meno. Il ministero della Salute tedesco, dopo aver acquistato oltre 50 milioni di dosi di vaccino, ora avrebbe intenzione di rivenderne oltre due milioni di dosi. Finora solo poco più del 5% della popolazione si è vaccinata. L’intenzione di rivendere il vaccino sarebbe anche della Spagna, e così pure la Svizzera si avvia a rivendere circa 4,5 mln dei 13 mln di dosi acquistate.
E l’Italia? Per ora ci pensa… forse attende momenti più proficui. Il direttore generale Prevenzione e Sanità del ministero della Salute, Fabrizio Oleari fa sapere che “per ora non è prevista alcuna cessione o vendita delle proprie dosi di vaccino contro l’H1N1, poiché è ancora in vigore la campagna vaccinale che si protrarrà fino alla fine di febbraio”.
Al momento in Italia sono state somministrate 850.000 dosi di vaccino contro l’influenza A, contro l’acquisto di 48 milioni di dosi dall’azienda farmaceutica Novartis, per un importo pari a circa 185 milioni di euro.
E sulla svendita a prezzi di saldo degli altri Paesi europei, sull’allarme diffuso (di proposito) e sugli arricchimenti e il danno per le casse dello Stato, cominciano ad arrivare i primi malumori del governo italiano.
Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, come risvegliatosi dal letargo, ha così espresso i suoi dubbi sull’affaire A H1N1: “Come ai tempi dell’epidemia aviaria, si comprano quantità ingenti di vaccini poi non utilizzati. Difficile non pensare a manovre speculative a livello planetario di spregiudicate multinazionali, così potenti da condizionare una informazione che, con il suo allarmismo, diventa scendiletto di pescicani che non godranno impuniti dei loro illeciti profitti. La sanità di tutto l’occidente ha accumulato altri debiti. Non finisce certo qui. Ne stiano certi. Bisogna capire se chi ha guadagnato senza ragione potrà restituire le risorse accumulate a colpi di bugie“.
Ma il problema è che le cose si sanno, anche se si fa finta di non saperle, come fa Gasparri.
Pochi giorni prima del 14 dicembre scorso infatti, quando Maurizio Sacconi è stato sostituito da Ferruccio Fazio alla guida del dicastero della Salute, il ministro concluse proprio l’acquisto di circa 48 milioni di dosi di vaccino contro la febbre A, per un valore, appunto, di 185 milioni di euro, un grande affare per le aziende e per Farmindustria che (udite udite) è guidata da sua moglie Enrica Giorgetti. Anche chi non ha dimestichezza con certi affari comprende che siamo di fronte al tipico conflitto di interessi all’italiana.
Volendo quindi trovare i responsabili di quest’ennesima rapina alle casse dello Stato italiano, si può.
Di Enea Baldi, www.rinascita.info
Nessun commento:
Posta un commento