
Da alcuni mesi il mondo ha assistito ad una costante escalation del coinvolgimento militare americano nello Yemen, una terra deprimentemente povera, confinante a nord con l’Arabia Saudita, prospiciente ad un’altra terra desolata di cui si è parlato molto di recente, la Somalia.
Le prove suggeriscono che il Pentagono e l’intelligence americana si stiano muovendo per militarizzare un checkpoint strategico per i flussi petroliferi mondiali, Bab el-Mandab, e che stiano sfruttando l’incidente della pirateria somala, insieme alle teorie di una nuova crescente minaccia di Al-Quaeda nello Yemen, per militarizzare una delle rotte mondiali più importanti per il trasporto del petrolio. Inoltre, le riserve non sfruttate di petrolio nel territorio tra lo Yemen e l’Arabia Saudita sarebbero tra le più grandi del mondo.
Il 23enne nigeriano Abdulmutallab, accusato dell’attentato kamikaze fallito, stando ai resoconti avrebbe parlato, affermando di essere stato mandato in missione da Al-Qaeda nella Penisola Araba (AQAP), con base nello Yemen. Questo ha convenientemente rivolto l’attenzione del mondo sullo Yemen come nuovo centro della presunta organizzazione terroristica di Al-Quaeda.
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