GRAZIE!
Immaginate un Popolo sperduto in una remota regione del Sud Est Asiatico. Un gruppo di persone che da 60 anni, di generazione in generazione, è costretto a vivere nascosto in una giungla infestata dalla malaria. Uomini, donne, bambini ed anziani che ogni mattina si chiedono se arriveranno a sera, se potranno tornare a dormire nelle loro capanne di bambù, oppure se saranno bersagliati dai fucili e dai mortai dell’esercito nemico, e quindi costretti a fuggire come hanno già fatto numerose volte in passato. Lasciando alle loro spalle un altro pezzo della loro vita da profughi. Immaginate le giornate di centinaia di migliaia di persone che cercano di procurarsi cibo lavorando in quel che resta dei loro campi di riso, bruciati dai soldati che hanno cosparso il terreno di insidiosi ordigni che uccidono e mutilano. Immaginate la fatica di un pugno di combattenti che cerca di fermare le sanguinose scorribande del nemico. Vecchie armi arrugginite nelle mani, riso e sale nelle gavette, venti proiettili nel tascapane.
Se riuscirete a far vivere queste immagini nella vostra mente, avrete di fronte il volto del fiero Popolo Karen. Indomito, nonostante la persecuzione sistematica a cui è sottoposto dal Regime Mondialista Birmano amico dei trafficanti, delle multinazionali, dei businessmen apolidi.
L’anno che si conclude ha visto un grande contributo da parte di tutti voi che ora leggete questo documento. Avete partecipato alle nostre iniziative di raccolta fondi, avete fatto generose donazioni con discrezione e continuità, ci avete invitati a serate di informazione, a mercatini in cui abbiamo potuto distribuire prodotti in cambio di offerte. In più di 850 avete destinato a noi il vostro 5x1000. Il vostro aiuto ci ha permesso di continuare il lavoro nei territori dei Karen, con la clinica di Kay Pu che sta fornendo assistenza sanitaria a circa diecimila persone in una zona estremamente critica, un’area continuamente investita dai raid dell’esercito birmano. Altre tre unità mobili operano incessantemente più a sud, nel distretto di Dooplaya, dove le autorità Karen cercheranno a breve di far risorgere la clinica “Terracciano”. E le scuole, spostate per ragioni di sicurezza, ancora lavorano per dare continuità ai corsi per i più piccoli. Grazie a voi siamo riusciti anche ad intervenire con rifornimenti di emergenza quando le operazioni dell’esercito hanno costretto migliaia di Karen a lasciare i loro villaggi per ritrovarsi in piena stagione delle piogge a cercar riparo nella foresta.
La vostra generosità ci ha permesso, dopo l’aggressione sionista a Gaza, di contribuire alla realizzazione di una carovana di aiuti che con molte difficoltà è riuscita a raggiungere la popolazione palestinese, sottoposta a criminale macello da parte dell’esercito degli Eletti. E proprio indirizzata al sostegno della popolazione di Gaza sarà anche una delle prossime iniziative di “Popoli”, il lancio di una campagna per l’adozione a distanza di bambini della Striscia. La Comunità ne adotterà 5, sperando di incoraggiare i nostri sostenitori a prendersi cura di altre piccole vittime dell’occupazione.
Immaginate ora tante persone che pur nella gravissima situazione di persecuzioni e brutalità in cui è costretta a vivere trova il sollievo di un farmaco che dà cura, di una mano che sfama, di un medico che chiude una ferita, di un insegnante che istruisce, di una parola che dà speranza.
Se riuscirete a far vivere queste immagini nella vostra mente, avrete di fronte la grandezza del vostro sostegno. Di cui vi siamo estremamente grati.
Che il 2010 ci trovi tutti in buona salute, ancora al fianco di chi lotta con orgoglio e dignità per rimanere un Popolo.
www.comunitapopoli.org
Immaginate un Popolo sperduto in una remota regione del Sud Est Asiatico. Un gruppo di persone che da 60 anni, di generazione in generazione, è costretto a vivere nascosto in una giungla infestata dalla malaria. Uomini, donne, bambini ed anziani che ogni mattina si chiedono se arriveranno a sera, se potranno tornare a dormire nelle loro capanne di bambù, oppure se saranno bersagliati dai fucili e dai mortai dell’esercito nemico, e quindi costretti a fuggire come hanno già fatto numerose volte in passato. Lasciando alle loro spalle un altro pezzo della loro vita da profughi. Immaginate le giornate di centinaia di migliaia di persone che cercano di procurarsi cibo lavorando in quel che resta dei loro campi di riso, bruciati dai soldati che hanno cosparso il terreno di insidiosi ordigni che uccidono e mutilano. Immaginate la fatica di un pugno di combattenti che cerca di fermare le sanguinose scorribande del nemico. Vecchie armi arrugginite nelle mani, riso e sale nelle gavette, venti proiettili nel tascapane.
Se riuscirete a far vivere queste immagini nella vostra mente, avrete di fronte il volto del fiero Popolo Karen. Indomito, nonostante la persecuzione sistematica a cui è sottoposto dal Regime Mondialista Birmano amico dei trafficanti, delle multinazionali, dei businessmen apolidi.
L’anno che si conclude ha visto un grande contributo da parte di tutti voi che ora leggete questo documento. Avete partecipato alle nostre iniziative di raccolta fondi, avete fatto generose donazioni con discrezione e continuità, ci avete invitati a serate di informazione, a mercatini in cui abbiamo potuto distribuire prodotti in cambio di offerte. In più di 850 avete destinato a noi il vostro 5x1000. Il vostro aiuto ci ha permesso di continuare il lavoro nei territori dei Karen, con la clinica di Kay Pu che sta fornendo assistenza sanitaria a circa diecimila persone in una zona estremamente critica, un’area continuamente investita dai raid dell’esercito birmano. Altre tre unità mobili operano incessantemente più a sud, nel distretto di Dooplaya, dove le autorità Karen cercheranno a breve di far risorgere la clinica “Terracciano”. E le scuole, spostate per ragioni di sicurezza, ancora lavorano per dare continuità ai corsi per i più piccoli. Grazie a voi siamo riusciti anche ad intervenire con rifornimenti di emergenza quando le operazioni dell’esercito hanno costretto migliaia di Karen a lasciare i loro villaggi per ritrovarsi in piena stagione delle piogge a cercar riparo nella foresta.
La vostra generosità ci ha permesso, dopo l’aggressione sionista a Gaza, di contribuire alla realizzazione di una carovana di aiuti che con molte difficoltà è riuscita a raggiungere la popolazione palestinese, sottoposta a criminale macello da parte dell’esercito degli Eletti. E proprio indirizzata al sostegno della popolazione di Gaza sarà anche una delle prossime iniziative di “Popoli”, il lancio di una campagna per l’adozione a distanza di bambini della Striscia. La Comunità ne adotterà 5, sperando di incoraggiare i nostri sostenitori a prendersi cura di altre piccole vittime dell’occupazione.
Immaginate ora tante persone che pur nella gravissima situazione di persecuzioni e brutalità in cui è costretta a vivere trova il sollievo di un farmaco che dà cura, di una mano che sfama, di un medico che chiude una ferita, di un insegnante che istruisce, di una parola che dà speranza.
Se riuscirete a far vivere queste immagini nella vostra mente, avrete di fronte la grandezza del vostro sostegno. Di cui vi siamo estremamente grati.
Che il 2010 ci trovi tutti in buona salute, ancora al fianco di chi lotta con orgoglio e dignità per rimanere un Popolo.
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