Per non dimenticare i caduti per la libertà.Siamo nel cuore dell’Europa, quella democratizzata, in una fredda domenica del 30 gennaio del 1972 a Derry, Irlanda del Nord, quando, nel pomeriggio, era indetta dalla Nothern Ireland Civil Rights Association la manifestazione per protestare contro la sostanziale mancanza dei diritti civili causate dalle nuove norme di polizia che autorizzavano la reclusione preventiva per un tempo indefinito per chiunque fosse solamente sospettato di essere un militante repubblicano. La situazione era drammatica, centinaia di irlandesi repubblicani, erano detenuti in carcere con poca possibilità di essere rinviati a giudizio o di essere rilasciati. Tale prassi, che veniva chiamata internment, era stata varata non da molto dal governo di Londra. Questa marcia, completamente pacifica, era sorvegliata dal primo battaglione del reggimento dei paracadutisti britannico armato di fucili ad alta velocità, calibro 7,62, che sparavano pallottole capaci addirittura di bucare lastre di ferro. Paura, terrore, urla e pianti sono le scene che fanno da protagonista a questa giornata, oltre che, alla furia con la quale i soldati di sua maestà iniziarono ad aprire il fuoco contro civili inermi. Paddy Doherty, 15 anni venne colpito ai glutei nel fuggi fuggi generale e fu soccorso, mentre agitava un fazzoletto bianco in segno di pace, da Barney McGuigan che ha sua volta fu colpito, alla schiena, a morte. A Derry, quel 30 gennaio di trentotto anni fà, persero la vita tredici persone e molti furono i feriti - uno dei quali perse la vita quattro mesi dopo-. Cinque dei tredici repubblicani furono colpiti alle spalle. Il Bloody Sunday, ancora oggi, non ha colpevoli ufficiali perché si preferì premiare la tesi secondo la quale i paracadutisti britannici – mai usati fino a questa data per manifestazioni del genere – risposero al fuoco dei dimostranti. Nella prima inchiesta del Widgery Tribunal, i militari e l’autorità, vennero largamente prosciolti da ogni colpa compreso l’ex capo di gabinetto di Tony Blair, Jonathan Powell. Testimonianze di persone comuni, giornalisti e fotoreporter presenti, invece, affermarono più volte che i manifestanti erano tutti disarmati. Questa triste data, segnò anche una svolta nella tragica storia del conflitto nord-irlandese, costrinse infatti molti giovani patrioti repubblicani ad una scelta tanto drammatica quanto inevitabile: rispondere con la violenza a chi, con le armi da fuoco, negava loro la libertà e voleva lo sradicamento dell’identità del loro popolo. E’ così che nascono storie tanto tristi quanto straordinarie come quella di Bobby Sands e di tanti altri militanti dell’esercito repubblicano irlandese che, pur di far sentire la propria voce all’opinione pubblica mondiale, hanno preferito lasciarsi morire. Dal 31 luglio del 2007 è stato formalizzato il ritiro delle truppe militari britanniche nelle sei contee dell’Irlanda del Nord ingiustamente occupate e a seguito delle elezioni dell’8 marzo 2007 a Belfast si è istaurato un nuovo governo di coalizione, composto da repubblicani e unionisti. Tutti gli anni, la data del 30 gennaio, viene ricordata con una manifestazione di commemorazione a Derry, dove, oltre a migliaia di irlandesi, partecipano rappresentanze di varie nazione europee e di tutto il mondo a significato che, nonostante una pacificazione di facciata all’orizzonte, ancora oggi, c’è chi ricorda e lotta per la propria terra e per le proprie tradizioni. Lunga vita, dunque, al popolo irlandese, quello vero, quello puro, che ancora combatte e non si scorda dei propri caduti. Tiochfaidh àr là!
Fabio Polese, Il Fondo Magazine
Prof. Mutti, lei si è interessato agli sviluppi della Rivoluzione Islamica in Iran fin da quando, trent’anni fa, pubblicò alcuni scritti dell’Imam Khomeini nelle Edizioni all’insegna del Veltro. Lei attualmente segue gli sviluppi della politica iraniana dall’osservatorio della rivista di studi geopolitici “Eurasia”, della quale è redattore. Quale posto occupa oggi l’Iran nel contesto geopolitico?
Diamo qualche aggiornamento sulla grave situazione nello stato Karen. Quelli che seguono sono scarni resoconti che arrivano da diversi distretti in cui operano le truppe birmane in questi giorni. 5 giorni fa : il villaggio di Keh Der viene attaccato dal 367° Battaglione di Fanteria Leggera. 10 case vengono date alle fiamme. Due abitanti vengono assassinati: Saw Mya Kaw Htoo, e Saw Ey Moo . Il primo lascia una moglie e sei figli. Buona parte degli abitanti riesce a fuggire dal villaggio prima dell'arrivo dei soldati. 4 giorni fa: raid dell'esercito nel villaggio di Hti Aw Top. Al loro arrivo i soldati birmani sparano sulla popolazione. Vengono catturate due donne assieme ad un uomo: di Saw Poe lae, Naw Gu Htoo, Naw Day Poe non si hanno più notizie. 3 giorni fa: uomini del 427° Battaglione di Fanteria Leggera sparano agli abitanti di Kaw Htoo Toe (distretto di Toungoo). Saw Htoo Nay Wa viene ferito gravemente, ma la presenza dei soldati impedisce che gli venga prestato soccorso. Il giorno seguente, gli abitanti tornano nel villaggio dopo che i militari se ne sono andati. Trovano il corpo decapitato dell'uomo. Nell'ultima settimana: 10 villaggi sono stati attaccati. 2000 civili si sono aggiunti al flusso di profughi interni che cercano nascondiglio nella giungla. Nel distretto di Dooplaya, quello dove è più attiva la Comunità Solidarista Popoli, è stata sensibilmente incrementata la forza armata birmana, e i comandi hanno raddoppiato il numero dei battaglioni che operano nell'area. Ora sono 20. Scopo: "ripulire" tutto il distretto dai reparti dell'Esercito di Liberazione Nazionale Karen guidati dal Colonnello Nerdah Mya e tenere sotto controllo i gruppi di resistenza Mon che si sono rifiutati di essere inquadrati nella Guardia di Frontiera alle dipendenze di Rangoon.
"E' solo una fetta di formaggio". Il pronunciamento del giudice di Leeuwarden, nel nord dei Paesi Bassi, passerà probabilmente alla storia: è con questa frase, infatti, che il magistrato ha sancito la sconfitta del colosso della ristorazione veloce Mc Donald's, che nei mesi scorsi aveva licenziato una propria impiegata ritenuta colpevole di avere danneggiato la società aggiungendo, appunto, una fetta di formaggio al panino preparato per un collega. Un gesto compiuto probabilmente in buona fede ma che è stato considerato una violazione delle regole interne della catena americana di fast food che prevedono appunto il divieto di trattamenti di favore nei confronti di amici, famigliari o degli stessi colleghi.
Era considerato il mago del ghiaccio per l'abilità con cui riusciva a salire anche sui più piccoli ritagli di qualsiasi terreno gelato. Ma alle spalle aveva anche grande esperienza di alta quota, con tanti chilometri e tante scalate ''nello zaino''. Luca Vuerich, 34 anni, uno degli alpinisti di punta del panorama nazionale, è morto oggi pomeriggio all'ospedale di Udine dove era giunto in fin di vita dopo un incidente sopra Kranjska Gora, sul confine tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia. Mentre scalava una cascata di ghiaccio con un amico sloveno, verso le 11, è stato investito da una valanga che lo ha trascinato a valle lungo un canalone. Quando gli uomini del soccorso alpino di Cave del Predil lo hanno recuperato per lui c'era ben poco da fare. La morte è sopravvenuta poche ore dopo.
Non siamo certo sostenitori di teorie complottistiche che vedono la presenza di inesistenti Spectre internazionali in ogni avvenimento politico del mondo. Siamo però scettici per natura e questo, talvolta, ci porta a farci delle domande. Per esempio, come mai più nessun media occidentale parla dell’Iran? Che fine ha fatto la presunta ondata di rivolta giovanile che avrebbe dovuto spazzare via i rappresentanti della Repubblica Islamica?
La crisi che stiamo vivendo non è solo di carattere finanziario, ma anche politico, culturale e spirituale. Siamo alle soglie di un’epoca nella quale i rapporti economici, sociali e geopolitici risulteranno radicalmente differenti da quelli che abbiamo vissuto negli ultimi sessant’anni.
Domanda a bruciapelo: quali sono i miti, gli autori e le esperienze che consideri parte integrante del tuo bagaglio politico-culturale?


Il 25 dicembre scorso le autorità statunitensi hanno arrestato un nigeriano di nome Abdulmutallab a bordo di un volo della Northwest Airlines da Amsterdam a Detroit, con l’accusa di aver tentato di far saltare in aria l’aeromobile con degli esplosivi di contrabbando. Da quel momento sono state trasmesse notizie dalla CNN, dal New York Times e da altre fonti che fosse “sospettato” di essere stato addestrato nello Yemen per la sua missione terroristica. Ciò a cui il mondo è stato assoggettato è l’emergenza di un nuovo bersaglio per la ‘guerra al terrorismo’ americana, ossia un desolato stato della penisola araba, lo Yemen. Uno sguardo più approfondito al quadro generale suggerisce che il Pentagono e l’intelligence americana abbiano un ordine del giorno segreto nello Yemen.
Intervista a Gianluca Freda, autore del libro "Mio Sotterraneo Mare". Laureato in lettere, indirizzo Moderno, settore filologico-letterario medioevale e moderno alla Facoltà di Lettere, sta conducendo la Scuola di Dottorato in Scienze del Testo presso l'Università degli Studi di Siena (Università degli Studi di Siena). Il tema dell'intervista: analisi su ultimi disordini in Iran.
Da pochi giorni sono iniziati i saldi di inizio anno; scarpe, giacconi, cappotti… tutto al 30-40% in meno. Passato natale si sconta tutto… anche i farmaci. Dopo la grande paura e le spese folli (ma appetitose per le case farmaceutiche) anche per i vaccini, arrivano i robusti sconti.
Il 7 Gennaio del 1978 Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta venivano assassinati davanti alla sezione romana del MSI ad Acca Larentia, Stefano Recchioni fu ucciso da un ufficiale dei Carabinieri durante la manifestazione di lutto che ne segui. A tutti i Camerati caduti va il nostro pensiero.