giovedì 22 marzo 2007

No alla Cura Ludovico.

Titolo Originale: A CLOCKWORK ORANGE

Regia: Stanley Kubrick

Interpreti: Malcolm McDowell, Patrick Magee, Michael Bates,Warren Clarke, John Clive, Adrienne Corri

Durata: h 2.17

Nazionalità: USA 1971



Un film controverso, c'è chi l'ha eletto a proprio culto senza averne visto mai neanche un fotogramma, altri lo ritengono un incredibile incitamento alla violenza e poi c'è chi con una visione meno superficiale vi ha saputo vedere dell'altro. Ispirato al romanzo A Clockwork Orange di Anthony Burgess, il film di Kubrick è una grande riflessione sull'uomo, sulla sua natura a contatto con i condizionamenti della cultura. Alex è un giovane senza arte né parte, figlio di proletari e dedito a furti, stupri e omicidi. Fa capo a una banda di spostati, denominati drughi. Dopo aver usato violenza alla moglie di uno scrittore finisce in carcere. Viene sottoposto ad angherie ma si fa amico un prete. Pur di essere scarcerato accetta il "trattamento ludovico", che consiste nell'assistere a filmati di violenza. Quando esce scopre che i genitori hanno subaffittato la sua stanza. Senza poter reagire, dovrà subire violenza da alcuni mendicanti vendicativi, dai drughi diventati poliziotti e dallo scrittore che ha perso la moglie e che ora si trova su una sedia a rotelle. Tenta il suicidio e all'ospedale riceve una visita di cortesia da parte del primo ministro che per sotterrare le conseguenze del trattamento Ludovico offre un futuro di riguardo al povero Alex. Ma come in ogni grande film bisogna andare oltre quel freddo scheletro chiamato "trama". Questo film è volutamente tutto quello che il film stesso mette all'indice, è un film che mostra la violenza per esserne un contro-manifesto. L'ambiguità del personaggio era necessaria per mostrare le diverse violenze della medicina, della polizia, della politica e della gente comune. Questo film denuncia la violenza repressiva dell’indottrinamento e della volontà del sistema di piegare la natura umana. Quando Alex viene guarito, non può gestire le proprie scelte, diventa docile non per volontà ma per allergia, infatti prova ancora i suoi stessi istinti ma per colpa del trattamento prova fastidio e rigurgita. Questo a dimostrazione di come la natura umana non possa essere piegata da qualsivoglia dominio che può agire per reprimere ma non può cancellare la memoria e la volontà di nessuno. Nonostante i tanti anni che pesano su questa pellicola il tema è sempre attuale, nel mondo di oggi infatti viviamo costantemente schiacciati da una repressione psicologica senza eguali e i nostri istinti, i nostri valori, la nostra memoria diventano quasi un pesante fardello da nascondere nel mondo del disimpegno, del materialismo, dello sfruttamento. Chissà che un giorno non torni la capacità di liberarsi dalle catene…

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