Un Tesoro umbro al Metropolitan di New York
Ecco un altro esempio, se ce ne fosse stato bisogno, di come i capolavori dell’arte italiana siano stati trafugati e arricchiscano il valore di musei stranieri. Dopo dieci anni di restauro, infatti, la biga del re etrusco Porsenna sarà protagonista del grande evento del prossimo 20 aprile, ossia l’inaugurazione dei nuovi padiglioni del Metropolitan Museum di New York, costati 155 milioni di dollari. Questo imponente investimento è stato destinato per l’esposizione di capolavori greci, romani ed etruschi. Ma come si è svolto il ritrovamento del prezioso oggetto e la sua sistemazione attuale? Il tutto ha dell’incredibile. Un contadino di Monteleone di Spoleto la trovò per caso e la vendette nel 1902 per 952 lire ad un antiquario di Norcia il quale, a sua volta, se ne liberò per 25.000 lire cedendola al banchiere americano Morgan. Il viaggio per gli Stati Uniti fu tutt’altro che diretto, tanto che il pregiato pezzo venne abilmente camuffato e soggiornò a lungo in Francia per poi essere imbarcato nascosto in delle casse per il frumento. Vi furono anche diversi risvolti en coinvolgimenti politici in quanto interessò diversi personaggi: da Giovanni Giolitti che protestò per il ritrovamento dell’opera al generale Palma di Cesnola, poi nominato da Lincoln eroe nazionale e primo direttore del museo; per continuare con lo stesso Morgan (l’uomo più ricco del mondo) ad esponenti della Mano Nera, combattuta poi da Petrosino. L’oggetto nasconde quindi molti segreti. Legittima appare però la richiesta del comune di Monteleone, col patrocinio della Regione Umbria, di denunciare gli Stati Uniti per appropriazione indebita, così come l’azione dell’avvocato Mazzetta che ha chiamato il museo a rispondere davanti alla corte federale dello stato di New York. Purtroppo però sarebbe necessario l’interesse del ministero dei Beni Culturali il cui titolare, a quanto pare, passa il suo tempo ad inaugurare portali per il turismo costati cifre astronomiche. Altrimenti basterebbe che lo stato cedesse la proprietà della biga al comune di Monteleone, così che l’iter della causa potesse procedere. Rutelli invece nicchia, forse timoroso per l’esito di altre diatribe e si procrastina ancor più la promulgazione di leggi che proibiscano di acquisire opere di dubbia provenienza, male per cui noi stessi italiani abbiamo perso molti dei nostri tesori. Nel frattempo gli Stati Uniti, agendo nell’illegalità o nella clandestinità, continuano ad avere la meglio.
Ecco un altro esempio, se ce ne fosse stato bisogno, di come i capolavori dell’arte italiana siano stati trafugati e arricchiscano il valore di musei stranieri. Dopo dieci anni di restauro, infatti, la biga del re etrusco Porsenna sarà protagonista del grande evento del prossimo 20 aprile, ossia l’inaugurazione dei nuovi padiglioni del Metropolitan Museum di New York, costati 155 milioni di dollari. Questo imponente investimento è stato destinato per l’esposizione di capolavori greci, romani ed etruschi. Ma come si è svolto il ritrovamento del prezioso oggetto e la sua sistemazione attuale? Il tutto ha dell’incredibile. Un contadino di Monteleone di Spoleto la trovò per caso e la vendette nel 1902 per 952 lire ad un antiquario di Norcia il quale, a sua volta, se ne liberò per 25.000 lire cedendola al banchiere americano Morgan. Il viaggio per gli Stati Uniti fu tutt’altro che diretto, tanto che il pregiato pezzo venne abilmente camuffato e soggiornò a lungo in Francia per poi essere imbarcato nascosto in delle casse per il frumento. Vi furono anche diversi risvolti en coinvolgimenti politici in quanto interessò diversi personaggi: da Giovanni Giolitti che protestò per il ritrovamento dell’opera al generale Palma di Cesnola, poi nominato da Lincoln eroe nazionale e primo direttore del museo; per continuare con lo stesso Morgan (l’uomo più ricco del mondo) ad esponenti della Mano Nera, combattuta poi da Petrosino. L’oggetto nasconde quindi molti segreti. Legittima appare però la richiesta del comune di Monteleone, col patrocinio della Regione Umbria, di denunciare gli Stati Uniti per appropriazione indebita, così come l’azione dell’avvocato Mazzetta che ha chiamato il museo a rispondere davanti alla corte federale dello stato di New York. Purtroppo però sarebbe necessario l’interesse del ministero dei Beni Culturali il cui titolare, a quanto pare, passa il suo tempo ad inaugurare portali per il turismo costati cifre astronomiche. Altrimenti basterebbe che lo stato cedesse la proprietà della biga al comune di Monteleone, così che l’iter della causa potesse procedere. Rutelli invece nicchia, forse timoroso per l’esito di altre diatribe e si procrastina ancor più la promulgazione di leggi che proibiscano di acquisire opere di dubbia provenienza, male per cui noi stessi italiani abbiamo perso molti dei nostri tesori. Nel frattempo gli Stati Uniti, agendo nell’illegalità o nella clandestinità, continuano ad avere la meglio.
Da: Noreporter
Anni fa sono stato a monteleone....e ho visto la riproduzione della biga rubataci dagli ameri-cani!
RispondiEliminaVisto che non hanno storia vanno a rubare i reperti storici di altri paesi, maledetti yankee!