venerdì 25 giugno 2010

ENNESIMO BRACCIO DI FERRO SULLA TESSERA DEL TIFOSO.


Per chi ancora non l'avesse capito, è in atto un vero e proprio braccio di ferro tra il Ministro dell'Interno e le squadre di calcio. La contesa è la famigerata Tessera del Tifoso, una fidelity card che rischia di diventare un boomerang istituzionale. E a circa due mesi dall'inizio dei nuovi campionati, si naviga a vista con ultimatum e parole che suonano come fulmini tra nubi in tempesta: “Se uno non si adegua – ha sentenziato ieri Maroni – è perché ha deciso di non adeguarsi, cioè di non rispettare l'impegno che formalmente ha assunto nei confronti del Ministero dell'Interno con una lettera. Dopo di che, se così sarà, ne subirà le conseguenze, naturalmente!” Per capirci meglio, ad oggi l'85% delle 132 società di Serie A, B e Lega Pro non hanno ancora la  Tessera del Tifoso. E pare difficile che in 60 giorni si riesca a fare miracoli all'italiana. Per questo il Ministro attacca le società inadempienti, intimando di farle giocare senza pubblico, a porte chiuse nelle gare a rischio. Molti stadi non sono a norma per assenza di tornelli e di lettori dei micro-chip a radio frequenza che validerebbero gli accessi. Si vogliono far saltare i piani? Qualcuno rema contro Maroni? “No, sta mettendo in difficoltà chi non ha voluto adeguarsi in tempo, magari pensando che a non adeguarsi il Ministero potesse ripensarci. Non è così. Ne parliamo da due anni, c'è stato tutto il tempo... è un po' il malcostume italico quello di non adeguarsi alle novità e poi arrivare il giorno prima e chiedere il rinvio”. Novità, certo, ma non un obbligo di legge. Forse per questo i club si sono sentiti liberi di scegliere. Aderire alla tessera o non farla per niente. E se qualcuno dovesse presentarsi impreparato ai nastri di partenza? Si prospetterebbe un altro rinvio del progetto, dopo la falsa partenza del 1 Gennaio 2010? Si profila un nuovo slittamento del programma Tessera del Tifoso? Intanto la neopromossa Lecce mette le mani avanti e prudentemente alza bandiera bianca. Adolfo Starace, segretario generale salentino, incalzato in una tv locale sui temi della fidelity card giallorossa, ha confessato che “i club sono sotto ricatto” e prevede “che tra gli abbonati, molti non potranno assistere alle prime 2 o 3 partite casalinghe del Lecce.” Motivo? L'attesa della risposta  della Questura per il vaglio su Daspo e reati da stadio. Tempi troppo lunghi.“C'è una lettera scritta con l'impegno di tutti – ribatte Maroni – quindi non vedo francamente necessità di rinvii”. Parole chiare e nette, suffragate dai fatti, se è vero che un mese fa, prima di partire per i mondiali in Sudafrica, dal ritiro azzurro del Sestriere due alti funzionari del Viminale hanno abbandonato la comitiva azzurra, protestando contro le dichiarazioni di Daniele De Rossi: “La tessera del tifoso non mi piace – aveva detto il centrocampista di Marcello Lippi – allora perché non fare anche la tessera del poliziotto?” Un'infelice battuta costata una guerra di nervi tra Maroni e FIGC che intanto, insieme alla Lega Calcio, si è vista recapitare una lettera dai vertici FederSupporter che chiedono una moratoriaperla Tessera del Tifoso, appellandosi al testo unico in materia di documentazione amministrativa: “Non c'è bisogno del vaglio della black list delle Questure - ha detto l'Avvocato Massimo Rossetti, responsabile legale del nuovo sindacato nazionale unitario dei tifosi, riunitosi in convegno a Roma – Chiediamo una moratoria. E’ sufficiente che all’atto d’acquisto dell’abbonamento o del biglietto, l'acquirente fornisca una contestuale autocertificazione, magari attraverso un modulo predisposto dal Ministero dell’Interno, con il quale si può certificare a norma di legge di non aver riportato condanne per reati da stadio e di non essere soggetto a Daspo. Il Governo vuol favorire lo strumento dell'autocertificazione e il calcio fa finta di niente?” Staremo a vedere. Domani è un altro giorno. C'è ancora tempo fino al 29 Agosto, prima giornata di Serie A.
 
Maurizio Martucci
 
ARTICOLO PUBBLICATO SUL QUOTIDIANO 'LIBERAL' DEL 24.6.2010, PAG. 7


Nessun commento:

Posta un commento