giovedì 22 gennaio 2009

Strisce Blu: un abuso.

Nella nostra città, e lo sappiamo bene, tante sono le cose che non vanno. Senza ora dilungarci a parlare del minimetrò - che non è altro che una funivia dove la montagna non c’è, o almeno io non la vedo -, della chiusura quasi totale al traffico del centro storico, che indebolisce e in alcuni casi addirittura ha fatto chiudere storiche attività perugine, del nuovo piano della mobilità – PUM – che è stato bocciato subito dai cittadini, oggi voglio spiegarvi, dal popolo per il popolo, come si può e si deve non sottostare alla logica comunale del parcheggio a pagamento: le strisce blu. Nell’ultimo anno sono stati aggiunti, oltre a quelli già esistenti, più di novecento parcheggi con obbligo di pagamento nelle zone limitrofe al centro storico, in quartieri popolari come via dei Filosofi, Elce e via S. Elisabetta – davanti all’Università -. Il problema è che questi parcheggi a pagamento sono irregolari, poiché violano l’articolo 7 comma 6 del Codice della strada dove si legge: “Gli spazi adibiti al parcheggio a pagamento devono essere localizzati al di fuori della carreggiata”, e soprattutto lo stesso Codice dispone che nella stessa zona dove vi sono parcheggi a striscia blu deve corrispondere lo stesso numero di parcheggi a striscia bianca, – ovvero gratuiti -. Le iniziative portate avanti fino ad ora, soprattutto nei periodi pre messa in opera, hanno certamente sensibilizzato ma non hanno certo fatto si che tali parcheggi a pagamento venissero modificati secondo i criteri di legge. L’unica arma a nostra disposizione sono i ricorsi e, da monito, si ricordi la questione dei T-Red: dopo proteste, programmi televisivi dedicati ma soprattutto ricorsi su ricorsi, sono stati finalmente sostituiti. Fare ricorso è semplicissimo e il tempo da perderci è poco. Il modulo è scaricabile dal sito www.controventopg.splinder.com o può essere richiesto alla e-mail controventopg@libero.it, si compone di due pagine che vanno compilate con i dati del verbale, quello che vi verrà recapitato a casa dopo 60 giorni da quando avrete trovato l'avviso sulla vostra macchina. Per non incorrere in vizi di forma è bene farne poi tre fotocopie e firmarle in originale tutte e quattro, non dimenticando di inserire come allegato la copia del verbale stesso. Il tutto può essere spedito tramite raccomandata A/R o portato ad personam all’ufficio del Giudice di Pace di Perugia, in via Baglioni numero 11. Il ricorso sarà così completo e basterà aspettare la convocazione del Giudice di Pace per la comunicazione della sentenza che decreterà – se il ricorso è stato fatto con criterio - l’annullamento del verbale. Ora sta a te non farti fregare da una giunta comunale che vuole solamente speculare sui propri cittadini tra il silenzio totale dei complici mass-media.



Fabio Polese, Associazione Culturale Tyr Perugia



Tratto da "Il Monolite", inserto de "Il Megafono",

scaricabile in pdf su: http://www.fileden.com/files/2009/1/15/2268554/Monolite3.pdf

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