Il silenzio a volte è più forte di qualsiasi indignazione urlata, di qualunque dichiarazione, di qualunque verità. Il silenzio sulla tragedia delle Foibe, le cavità carsiche nelle quali furono sotterrati vivi dai partigiani del maresciallo Tito decine di migliaia di italiani; il silenzio sull’esodo dei nostri connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia, costretti a fuggire dalla ferocia della pulizia etnica. Pagine tristi della nostra storia mai scritte, mai completamente metabolizzate da una Nazione che ha preferito dimenticare. C’è però chi non ha dimenticato e che per anni ha condotto una battaglia per far si che qualche squarcio di verità venisse fuori. Che venissero fuori nomi, cognomi, lapidi, volti. Testimonianze raccolte dal vento che ha aperto le porte sbarrate dall’omertà e dai colpevoli silenzi. Il Parlamento Italiano nel 2004 ha istituito la Giornata della Memoria per la tragedia delle Foibe e dell’esodo degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia che si celebrerà ogni anno il 10 febbraio. Questo sarà il giorno del ricordo. Ma noi crediamo che un solo giorno di ricordo sia troppo poco per sessant'anni di assordante silenzio. C'è chi non ha mai dimenticato e chi come noi quei morti non li ricorda un solo giorno all'anno.
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