Con gli ultimi sviluppi della vicenda e con i contributi di: M. Murelli, G. Adinolfi, M. De Angelis e P. Caratossidis
Gianluca Semprini nato a Roma nel 1970, giornalista. Si definisce di "sinistra" ma non crede che la matrice della strage di Bologna sia quella sancita dalle sentenze della Magistratura. Questo libro è il frutto di una serrata disamina dei documenti processuali e del risultato degli incontri di approfondimento e delle interviste da lui fatte a molti degli attori e protagonisti di quegli anni.
Ha incontrato e intervistato in particolare Luigi Ciavardini e lo ha spinto a scrivere, di suo pugno, la memoria che fa da premessa alla ricostruzione dell'autore. Lo ritiene colpevole di molti gravi reati per i quali ha scontato le pene comminategli. È convinto invece che non abbia responsabilità nella strage che il due agosto 1980 uccise a Bologna 85 persone.
Luigi Ciavardini oggi ha 43 anni ed è anche lui romano. Secondo una sentenza della Magistratura è il più grande stragista italiano. Figlio di un maresciallo di P.S. aderisce ai movimenti di estrema destra da giovanissimo. A sedici anni viene rinchiuso nel carcere giovanile di Casal del Marmo per una rapina: esce e dopo una militanza attiva in Terza Posizione frequenta i Nar di V. Fioravanti e F. Mambro. È il 1980: la sua esperienza di lotta armata è breve quanto intensa e il 4 ottobre dello stesso anno viene arrestato. Confessa l'omicidio dell'agente di polizia Evangelista e viene condannato anche per la partecipazione all'omicidio del giudice Amato. Sconta quattordici anni di carcere. Finisce la sua pena nel 2000. Il tribunale dei minori di Bologna - all'epoca dei fatti aveva diciassette anni - lo assolve in primo grado dalla terribile accusa di essere l'autore materiale della strage di Bologna. La corte d'appello nel marzo del 2002, in soli otto giorni di processo, ribalta il verdetto: Ciavardini, che si è sempre dichiarato innocente, viene condannato a trent'anni.
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