
Il volantino distribuito alla manifestazione riportava il seguente testo:
BIRMANIA: ADESSO BASTA !
Li avete accusati di trafficare in droga, di reprimere con la violenza i movimenti politici che chiedono maggiore libertà, di perseguitare i monaci buddhisti che osano schierarsi dalla parte del popolo, di praticare la pulizia etnica e lo stupro sistematico nei confronti delle minoranze. Avete organizzato manifestazioni per denunciarne le pratiche brutali di tortura, per chiedere la solidarietà dell'opinione pubblica nei confronti dei dissidenti che subiscono persecuzioni intollerabili. Avete denunciato il criminale comportamento tenuto durante la sciagura del ciclone che la scorsa primavera ha provocato decine di migliaia di vittime alle quali le autorità non hanno fatto giungere gli aiuti necessari.
COSA AVETE OTTENUTO?
Nulla. In queste ore i generali narcotrafficanti al potere in Birmania hanno lanciato una offensiva militare nelle regioni dell'est, abitate dal popolo Karen. Infischiandosene ovviamente delle generiche e timide denunce degli organismi internazionali la soldataglia brucia i campi coltivati e i villaggi dei Karen, etnia di 5 milioni di persone. I civili vengono utilizzati come scudi umani, e migliaia di essi sono già stati deportati verso "aree di reinsediamento", vere e proprie riserve in cui vivranno sotto il tallone brutale della giunta militare. Nell'offensiva sono state coinvolte anche cliniche mediche e scuole create da organizzazioni umanitarie italiane, unica speranza per la gente bisognosa di indispensabili servizi di assistenza.
FATE SEGUIRE ALLE PAROLE I FATTI
Uomini del governo, politici, amministratori. Volete veramente fermare il cammino della giunta militare birmana ? Volete dimostrarci che le vostre parole d'ordine contro il traffico internazionale di stupefacenti non sono soltanto truffaldini slogan elettorali ? Volete provare che credete nel vero diritto di autodeterminazione dei popoli, e non soltanto in quello di comodo propagandato con successo dalle mafie del Kosovo ? Prendete una netta posizione a sostegno del Popolo Karen e delle sue istanze di libertà. Aiutateli concretamente affinché possano resistere alla pulizia etnica. I Karen combattono con coraggio contro la produzione e il commercio di eroina e di anfetamine, piaghe della nostra società. Difendono i loro figli dal laido mercato dello sfruttamento sessuale. Chiedono soltanto di essere rispettati nella loro
terra, dalla quale non vogliono emigrare. Ma non possono più aspettare. In queste ore si gioca il destino di 5 milioni di persone.
La Comunità Solidarista Popoli ringrazia tutti gli amici che si sono impegnati per la buona riuscita della manifestazione, ringrazia chi era presente fisicamente e in spirito, chi ha preparato striscioni e vessilli, chi li ha tenuti in alto, per dare visibilità alla lotta di un popolo in guerra contro le logiche mondialiste che vorrebbero un pianeta omologato, in mano a finanzieri, ad organizzazioni criminali e ad entità
apolidi dalla spiccata vocazione per l'usura e la speculazione. La nostra Patria è laddove si combatte per la nostra idea!
www.comunitapopoli.org
BIRMANIA: ADESSO BASTA !
Li avete accusati di trafficare in droga, di reprimere con la violenza i movimenti politici che chiedono maggiore libertà, di perseguitare i monaci buddhisti che osano schierarsi dalla parte del popolo, di praticare la pulizia etnica e lo stupro sistematico nei confronti delle minoranze. Avete organizzato manifestazioni per denunciarne le pratiche brutali di tortura, per chiedere la solidarietà dell'opinione pubblica nei confronti dei dissidenti che subiscono persecuzioni intollerabili. Avete denunciato il criminale comportamento tenuto durante la sciagura del ciclone che la scorsa primavera ha provocato decine di migliaia di vittime alle quali le autorità non hanno fatto giungere gli aiuti necessari.
COSA AVETE OTTENUTO?
Nulla. In queste ore i generali narcotrafficanti al potere in Birmania hanno lanciato una offensiva militare nelle regioni dell'est, abitate dal popolo Karen. Infischiandosene ovviamente delle generiche e timide denunce degli organismi internazionali la soldataglia brucia i campi coltivati e i villaggi dei Karen, etnia di 5 milioni di persone. I civili vengono utilizzati come scudi umani, e migliaia di essi sono già stati deportati verso "aree di reinsediamento", vere e proprie riserve in cui vivranno sotto il tallone brutale della giunta militare. Nell'offensiva sono state coinvolte anche cliniche mediche e scuole create da organizzazioni umanitarie italiane, unica speranza per la gente bisognosa di indispensabili servizi di assistenza.
FATE SEGUIRE ALLE PAROLE I FATTI
Uomini del governo, politici, amministratori. Volete veramente fermare il cammino della giunta militare birmana ? Volete dimostrarci che le vostre parole d'ordine contro il traffico internazionale di stupefacenti non sono soltanto truffaldini slogan elettorali ? Volete provare che credete nel vero diritto di autodeterminazione dei popoli, e non soltanto in quello di comodo propagandato con successo dalle mafie del Kosovo ? Prendete una netta posizione a sostegno del Popolo Karen e delle sue istanze di libertà. Aiutateli concretamente affinché possano resistere alla pulizia etnica. I Karen combattono con coraggio contro la produzione e il commercio di eroina e di anfetamine, piaghe della nostra società. Difendono i loro figli dal laido mercato dello sfruttamento sessuale. Chiedono soltanto di essere rispettati nella loro
terra, dalla quale non vogliono emigrare. Ma non possono più aspettare. In queste ore si gioca il destino di 5 milioni di persone.
La Comunità Solidarista Popoli ringrazia tutti gli amici che si sono impegnati per la buona riuscita della manifestazione, ringrazia chi era presente fisicamente e in spirito, chi ha preparato striscioni e vessilli, chi li ha tenuti in alto, per dare visibilità alla lotta di un popolo in guerra contro le logiche mondialiste che vorrebbero un pianeta omologato, in mano a finanzieri, ad organizzazioni criminali e ad entità
apolidi dalla spiccata vocazione per l'usura e la speculazione. La nostra Patria è laddove si combatte per la nostra idea!
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