lunedì 13 ottobre 2008

A Belfast la Resistenza continua.




Irlanda - A colloquio con Saoirse Harte, portavoce in Italia del movimento 32Csm, i repubblicani che hanno rifiutato la svendita a Londra.



Repressione, arresti, settarismo, discriminazione. Parole che, a sentire i quotidiani embedded di mezzo mondo, non sarebbero altro che un ricordo per l’Irlanda del nord e soprattutto per i nazionalisti irlandesi. Purtroppo però non è così. La tensione è all’ordine del giorno e l’Irlanda, sia quella del nord sia quella del sud, è tutto tranne che pacificata. Non c’è solo lo Sinn Fein nell’Isola Verde. Non c’è solo la pace “patinata” del governo di Stormont firmata con gli inglesi. Ci sono anche movimenti e partiti politici che non ancora oggi lottano per l’indipendenza e l’unità irlandese, senza più la presenza di Londra.


Proprio in queste ore in Irlanda si sta vivendo un momento drammatico. Un prigioniero repubblicano, detenuto in un carcere di Dublino, sta rischiando l’amputazione di un piede e forse anche peggio solo perché le autorità irlandesi gli negano la possibilità di farsi visitare e aiutare da un esperto in una struttura esterna. Di questa storia e del movimento repubblicano ne abbiamo voluto parlare con Saoirse Harte, il portavoce in Italia del movimento 32 County Sovereignty Movement (32Csm, il movimento per la sovranità delle 32 contee irlandesi unite).



Per prima cosa parliamo di Aidan Hulme, il prigioniero irlandese che in questo momento in pericolo di vita nella prigione di Portlaoise.

R. Aidan è stato arrestato e incarcerato in Inghilterra nel 2003 per la bomba alla Bbc di Londra nel marzo 2001 insieme ad altri due ragazzi. Va subito detto che non ci sono prove dirette sulla sua colpevolezza, ma al massimo è stato dimostrata solo l’appartenenza a un gruppo politico. A quel punto ci siamo subito mobilitati con manifestazioni e proteste per riportare i tre ragazzi in Irlanda, visto che come cittadini europei hanno il diritto di essere spostati nel carcere più vicino a casa per facilitare le visite e i colloqui con i familiari. Dei tre, solo Aidan e un altro sono riusciti a tornare sull’Isola Verde nel 2006.



Aidan però stava già male quando era stato portato in carcere nel Regno Unito?

R. Sì, aveva fatto un brutto incidente in moto prima di essere arrestato e nel carcere inglese gli è stato negato un aiuto medico. E proprio per questo nel 2004 abbiamo protestato contro la negligenza dei medici inglesi. Quel che è peggio è che, una volta tornato in Irlanda, anche qui non lo hanno aiutato in alcun modo.



Quando si è aggrava la situazione?

R. A febbraio di quest’anno la vicenda è diventata sempre più allarmante. Durante una visita medica, hanno trovato le dita del piede della gamba malata di Aidan che erano diventate nere e si teme si tratti di cancrena. Il medico ha chiesto al direttore della prigione di far visitare Aidan da uno specialista. Il direttore ha fatto sapere che il caso avrebbe avuto la massima priorità, ma ancora nessun provvedimento è stato preso. Aidan sta assumendo attualmente ventuno pillole al giorno per il dolore e si è reso necessario anche l’utilizzo di morfina. Il suo colorito è diventato giallognolo, sintomo di un danno al fegato come conseguenza di un massiccio dosaggio dei farmaci. Attualmente è costretto a letto ventiquattro ore al giorno, 7 giorni alla settimana.



Questa assurda situazione sembra molto simile al trattamento che ha subito Kevin Murray.

R. Esattamente. Kevin era un prigioniero dello stesso penitenziario arrestato per motivi politici. Aveva continui mal di testa, non stava bene, chiedeva di un medico e gli veniva sistematicamente negato. Quando gli è stato permesso di vedere un medico, è stato portato in un ospedale esterno per farlo morire perché gli è stato diagnosticato un tumore al cervello. Forse la sua fine era segnata, ma doveva avere le giuste cure mediche. Era il 2001. Nessuno ha pagato per quel fatto. Dopo sette anni ci troviamo davanti a una situazione molto simile, Aidan rischia la vita e sembra che a nessuno importi nulla. I repubblicani vengono trattati come cittadini di serie B dal governo irlandese.



Parlaci del vostro movimento il 32Csm.

R. Non siamo un partito politico, ma un movimento perché non ci presentiamo alle elezioni, non riconoscendole come valide e ufficiali. Lottiamo per un’Irlanda che sia libera e sovrana. I nostri obiettivi sono la sovranità nazionale irlandese, l’unità e la promozione dell’ideale rivoluzionario del repubblicanismo. Inoltre chiediamo l’immediato rilascio di tutti i prigionieri irlandesi nel mondo (sono presenti soprattutto negli Usa e in Inghilterra). Negli Stati uniti per esempio c’è un prigioniero che aspetta da 25 anni di ritornare a casa.



Quando è nato?

R. La maggior parte dei nostri membri storici erano all’interno del Sinn Fein in un comitato che si chiamava 32Csc. Nel 1997, sugli accordi di pace con gli inglesi, il partito si è spaccato. E il 7 dicembre di quell’anno si è tenuta una riunione degli attivisti che hanno lasciato il partito di Gerry Adams a causa della svendita all’Inghilterra per il trattato con gli inglesi. L’anno dopo, nel ‘98, abbiamo presentato un ricorso legale all’Onu per non riconoscere le elezioni del Nord, visto che gli inglesi non avevano alcun diritto di organizzarle.



Il 32Csm è presente in tutta l’Isola Verde?

R. Sì, il movimento è presente in tutta l’Irlanda con attivisti e militanza. Siamo anche in Inghilterra e in Italia come gruppi di pressione internazionale. Oltre alla causa repubblicana, lavoriamo molto nel sociale e ci battiamo contro la droga e contro gli spacciatori. Ovviamente ci siamo anche battuti contro la costituzione europea.



Qual è la situazione di tutti i giorni?

R. Nel Nord come nel Sud è una situazione molto dura. Al Nord la polizia continua a usare gli stessi metodi e con il governo biconfessionale non è cambiato proprio nulla. Proprio per questo in molti stanno abbandonando lo Sinn Fein che è sempre più lontano dalla gente. I Repubblicani si stanno allontanando dallo Sinn Fein che sembra solo interessato a esser parte di un governo straniero in Irlanda. C’è ancora l’ “internment by remand” cioè quando gli attivisti repubblicani vengono arrestati e messi in galera per molto tempo senza alcuna prova tranne quella delle parola della polizia. Tutto questo al momento è un grave pericolo per noi.

Per non parlare poi dell’uso dello Special Criminal Court, un tribunale che è contro i diritti umani come ribadito dall’Unione europea e per il quale il governo irlandese viene multato 10.000 euro per ogni seduta. Va detto che il governo irlandese paga questa cifra in anticipo, strano pagare una multa in anticipo vero?



Infine, avete anche un raggruppamento di tutte le posizioni radicali per l’indipendenza?

R. Sì, è stato formato l'Rnu (Republican network for unity), un raggruppamento dove siamo presenti noi, le associazioni dei prigionieri politici, l'Irsp (Irish republican socialist party) e alcuni repubblicani indipendenti. In poche parole, tutti quelli che non hanno accettato la svendita agli inglesi e che continuano la resistenza.



Di Tommaso Della Longa, www.rinascita.info

1 commento:

  1. Per il rilasccio immediato

    Comunicato:

    Italy 32CSM è disgustata dalla continua negligenza medica che sta subendo Aidan Hulme. Chiediamo pertanto a tutti di spedire un biglietto di auguri a Aidan per dirgli che il nostro pensiero è con lui e che stiamo lavorando per porre fine alla sua sofferenza. Questo piccolo gesto richiederà cinque minuti del vostro tempo e dimostrerà a Aidan che la gente è a conoscenza della sua situazione e che i nostri pensieri sono con lui. Ditegli che ha il vostro sostengo e che gli sforzi sono mirati a evidenziare in tutto il mondo la sua difficile situazione e che la gente sta lavorando affinchè lui gli ottenga l’aiuto che ha bisogno.



    Indirizzate le cartoline a:

    Aidan Hulme

    E3

    Portlaoise Gaol

    Portlaoise

    County Laoise

    Ireland

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