venerdì 2 maggio 2008

CARNERA: VALORI E DIGNITA' DEL MITO.

CERNOBBIO - Attaccamento ai valori. Amore per la famiglia. Dignità. E poi la voglia di lottare fino in fondo perché "si è sconfitti solo quando si è al tappeto" senza rialzarsi. Primo Carnera, il gigante buono di Sequals, rivive nelle immagini di 'Carnera - The walking mountain' (la montagna che cammina), presentato in anteprima mondiale al Madison Square Garden di New York lo scorso 24 aprile e, oggi, a Cernobbio davanti a una platea di sportivi, personaggi dello spettacolo e della politica. "Con questo film - ha spiegato il regista Renzo Martinelli - mostriamo un uomo dai valori forti e radicati. Un uomo attaccato alla famiglia, orgoglioso di essere italiano e delle sue radici, capace di sacrificarsi per dare un futuro migliore ai suoi figli che, poi, si sono entrambi laureati". Una figura estremamente umana, diventato leggenda e, nell'immaginario collettivo, simbolo di una boxe e di un'epoca che appaiono, ai tempi nostri, lontane e sfuocate. "Carnera - ha proseguito il regista - aveva capito che la sconfitta è tale solo quando si resta al tappeto. Ci ha insegnato che l'importante è rialzarsi, rimboccarsi le maniche: questa è la metafora della vita, il messaggio che vogliamo dare ai giovani". Per portare sul grande schermo il mito del pugile friulano - il film uscirà nelle sale italiane il 9 maggio distribuito da Medusa, poi verrà proposto su Canale 5 in due puntate fra la fine del 2008 e l'inizio del 2009 - è stata intrapresa un'opera multimediale di ampie proporzioni, con un grande lavoro di post-produzione fatto di 1.500 inquadrature digitali e 20 mesi di lavoro al computer per ricostruire grandi arene del passato come la Royal Albert Hall di Londra, la Wagram Hall di Parigi, il Madison e il Garden Bowl di New York, oltre a un cast internazionale. A interpretare Carnera, l'attore pugliese Andrea Iaia affiancato, tra gli altri, da Anna Valle nel ruolo della moglie, da F.Murray Abraham nel ruolo dell'agente del pugile e da Giovanna Carnera, figlia del boxeur, nella parte della sua maestra elementare. "Il messaggio di questo film - ha argomentato Iaia - è la voglia di non arrendersi, la dignità. Carnera non è un personaggio modernissimo ma credo che il suo messaggio sia universale e senza tempo: quello di un uomo capace di soffrire e di dare dignità e speranza anche in un periodo difficile come quello della Grande Depressione". Parole, quelle dell'attore pugliese, condivise anche dalla figlia - secondo cui "il film ha catturato l'umanità di un italiano che non ha mai rinnegato le sue radici, che ha sofferto molto ma non ha mai rinnegato quello che era" e dagli uomini di sport presenti all'anteprima come Stefano Tacconi e da Nino Benvenuti. "Carnera - ha spiegato l'ex campione del mondo di pugilato - ci ha dato tanti insegnamenti. Dal punto di vista sportivo, il coraggio, la capacità di sopportare, la forza di volontà. Dal punto di vista umano, invece, l'amore per la famiglia e per la Patria". Un uomo, ha aggiunto da parte sua l'ex portiere della Juve e della Nazionale, "molto attaccato alla famiglia. Lontano dagli sportivi di oggi e icona di uno sport diverso da tutti gli altri, uno sport - ha concluso - in cui si soffre, in cui si lotta, a volte, anche per uscire dalle difficoltà".



(Ansa)

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