martedì 27 novembre 2007

Il calcio non è tutto malato.

Le splendide parole di Firmani dopo aver segnato per “Gabbo”.



«Gabriele ha voluto che segnassi proprio io…». Mentre lo dice quasi si commuove Fabio Firmani. Detta così, può sembrare una frase strappalacrime, una cosa che tutti si aspettano che lui dica. Invece, non è così, anche perché Firmani conosceva bene Gabriele Sandri ed è stato molto scosso dalla sua morte. Per tutta la settimana, nonostante avesse qualche acciacco muscolare, il biancoceleste si è preparato a dovere per la partita proprio perché ci teneva in modo particolare. E’ stato lui a preparare le t-shirt con l’immagine di Gabriele e probabilmente la maglietta che si è tenuto tanto gelosamente la consegnerà alla mamma, al papà e la fratello di Gabriele. Non solo. Poco prima della partita lui e Lorenzo De Silvestri si erano scambiati la promessa: siamo romani come Gabbo e oggi segni tu o lo faccio io. E così è avvenuto. «Già so che non rivivrò mai più un’emozione simile perché questa rete va oltre al calcio giocato anzi quasi non c’entra nulla. Pensate che il Walter Pela (il magazziniere) alla fine del primo tempo mi ha detto: ammazza che jella. Io l’ho tranquillizzato dicendogli che Gabbo voleva che segnassi sotto la Nord. E’ stata senza dubbio la giornata più bella della mia vita. Per me questo gol varrà sicuramente di più di uno fatto alla Roma o al Real Madrid e non sto dicendo questo perché ho segnato proprio io contro il Parma. Lo dico perché è così che stanno le cose».


Pensare che Fabio Firmani, uno di quelli che non ha avuto tante occasioni per giocare dal primo minuto, insegue il gol in modo spasmodico da quando è arrivato alla Lazio. Ed è curioso che l’abbia segnato nella giornata di ieri. «Quando ho segnato non ho capito più niente, so solo che volevo correre sotto la curva e andare da Gabriele, un po’ per abbracciarlo di nuovo, anche se lui sarà sempre con noi e non lo dimenticheremo mai. E’ andato via un angelo, un fratello che non c’è più».

Si è commosso anche Lorenzo De Silvestri, rimasto in panchina per tutta la partita nonostante avesse un piccolo problema al ginocchio (si pensa sia solo una contusione ndr). Non è potuto andare sotto la curva con Firmani, ma i due si sono abbracciati a metà strada. Il ragazzo di Monteverde ha giocato con gli scarpini con il nome di Gabbo: «E’ un pensiero, anche perché quei pochi gol che farò, li realizzerò insieme a Gabriele. E’ stato bello vedere Fabio andare ad “abbracciare” Gabbo e anche vedere tanti striscioni per lui, sarà stato contento da lassù. Io non lo dimenticherò mai e parlerò sempre di lui e andrò a trovarlo spesso insieme alla sua famiglia».



Da: www.noreporter.org

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