mercoledì 11 aprile 2007

Luci e ombre... Benvenuti in Italia.

Discovery fatale.

di Giuseppe Lo Bianco

e Piero Messina


Una camionetta della polizia in retromarcia. Un urto. Poi l'ispettore si accascia. Dal verbale di un agente forse una nuova verità sulla tragedia di Catania.


Il Discovery della polizia si muove in retromarcia per sfuggire all'inferno di pietre, fumo e bombe carta scatenato dagli ultras catanesi. Poi, un botto improvviso sulla vettura. In quel momento l'ispettore Filippo Raciti si porta le mani alla testa e si accascia. Due colleghi lo adagiano nel sedile posteriore del fuoristrada; l'ispettore si lamenta dal dolore e non riesce a respirare. Potrebbe essere in questo racconto, nel verbale redatto il 5 febbraio scorso alla squadra mobile di Catania, la soluzione del 'caso Raciti'', l'ispettore di polizia morto dopo gli scontri con i tifosi durante il derby Catania-Palermo del 2 febbraio.



A raccontare è l'autista del fuoristrada, l'agente scelto S. L., 46 anni. È lui che ricostruisce dettagliatamente quella giornata di follia: dall'arrivo dei pullman con i tifosi del Palermo sino agli ultimi momenti di Raciti. Il passaggio più importante del verbale va collocato intorno alle 20,30. Più di un'ora dopo il presunto contatto con gli ultras di fronte al cancello della curva Nord e a partita appena conclusa, mentre fuori dallo stadio continua la guerriglia. Rivela S. L.: ". In quel frangente sono stati lanciati alcuni fumogeni, uno dei quali è caduto sotto la nostra autovettura sprigionando un fumo denso che in breve tempo ha invaso l'abitacolo. Raciti ci ha invitato a scendere dall'auto per farla areare. Il primo a scendere è stato Raciti. Proprio in quel frangente ho sentito un'esplosione, e sceso anch'io dal mezzo ho chiuso gli sportelli lasciati aperti sia da Balsamo che dallo stesso Raciti ma non mi sono assolutamente avveduto dove loro si trovassero poiché vi era troppo fumo. Quindi, allo scopo di evitare che l'autovettura potesse prendere fuoco, mentre era in corso un fitto lancio di oggetti e si udivano i boati delle esplosioni, chiudevo gli sportelli e, innescata la retromarcia, ho spostato il Discovery di qualche metro. In quel momento ho sentito una botta sull'autovettura e ho visto Raciti che si trovava alla mia sinistra insieme a Balsamo portarsi le mani alla testa. Ho fermato il mezzo e ho visto un paio di colleghi soccorrere Raciti ed evitare che cadesse per terra". Raciti viene adagiato sul sedile e soccorso da un medico della polizia.





L'ispettore muore per la manovra imprudente di un collega alla guida del Discovery? A ipotizzarlo, dopo avere letto il verbale, è adesso la difesa dell'unico indagato, il minorenne Antonio S. arrestato pochi giorni dopo gli scontri, e accusato dell'omicidio. Scrive il medico Giuseppe Caruso, nella consulenza di parte: le fratture delle quattro costole dell'ispettore e le sue lesioni al fegato sono compatibili, "con abbondante verosimiglianza, con il bordo dello sportello di un fuoristrada o dello spigolo posteriore di un identico autoveicolo".



Si potrebbe ribaltare dunque lo scenario proposto dalla polizia e dal pm della Procura presso il Tribunale per i minorenni, Angelo Busacca, che accusano il giovane di avere scagliato, con altri, un pezzo di lamiera contro un gruppo di agenti, tra cui Raciti, che tentavano di proteggere i tifosi del Palermo. Un gesto compiuto, come testimoniano le riprese video, tra le 19,04 e le 19,09. La partita giudiziaria ora si gioca sul terreno medico-legale. A sostegno della nuova richiesta di scarcerazione per mancanza di indizi del minorenne gli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia Coco hanno depositato la consulenza di Caruso che demolisce le considerazioni del medico-legale del pm, Giuseppe Ragazzi. "La frattura delle coste, a maggior ragione quando le coste fratturate sono diverse", scrive Caruso, "comporta dolori lancinanti e difficoltà respiratorie immediate e non consentono, a chiunque, lo svolgimento delle normali attività fisiche". Come ha fatto Raciti, dunque, si chiedono i difensori, a fronteggiare gli ultras catanesi, dalle 19,08 sino alle 20,20, con quattro costole fratturate e un'emorragia al fegato senza avvertire dolori? La risposta è affidata a una nuova consulenza medico-legale collegiale, che gli avvocati hanno chiesto al gip Alessandra Chierego, con "esperti di chiara fama, non escludendo l'ipotesi di dovere chiedere la riesumazione del corpo dell'ispettore". Oltretutto Raciti, dopo le 19,08, ha continuato il suo lavoro senza problemi, come testimonia il suo collega Lazzaro: "Mentre eravamo in macchina non ho sentito Raciti lamentare dolori o malessere". Dopo due mesi di indagini della polizia di Catania ora il caso Raciti è affidato ai carabinieri del Ris di Parma: i risultati della nuova perizia si conosceranno entro un paio di mesi.


Da: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Discovery-fatale/1562227&ref=hpstr1

4 commenti:

  1. La verità pare stia venendo a galla. Io sicuramente condanno la violenza a 360°, però vorrei ricordare che in questo momento un ragazzo è in galera. In un paese civile si è innocenti fino all'ultimo grado di giudizio. Non è successo questo a Catania perchè il pubblico voleva una vittima.



    Così il Catania si è ritrovato una punizione che non meritava e che gli stava per costare la serie A.

    Ma sentita teoria più assurda della "responsabilità oggettiva".



    Domenico

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  2. RACITI: GIP ANNULLA ORDINE DI ARRESTO INDAGATO

    CATANIA - Il Gip del Tribunale per i minorenni di Catania, Alessandra Chierego, ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere da lei stessa emessa nei confronti del diciassettenne indagato per la morte dell'ispettore Filippo Raciti, deceduto il 2 febbraio scorso dopo essere stato ferito durante gli scontri del derby di calcio con il Palermo al Massimino.



    La notizia è stata resa nota dal legale dell'indagato, l'avvocato Giuseppe Lipera. Il minorenne resta comunque in carcere, perché nei suoi confronti resta pendente l'ordine di arresto per resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Per questo reato il dibattimento per il giudizio immediato è stato fissato per il prossimo 5 luglio.



    ''Dubbi dalla perizia dei Ris'', tanto da far venire meno ''la gravita' degli indizi per giustificare la detenzione cautelare in carcere'' ma non sull'ipotesi 'fuoco amico' che viene nuovamente esclusa, tanto da rigettare l'ennesima richiesta di perizia medico legale. Sono i punti principali dell'ordinanza con la quale il Gip per i minorenni di Catania, Alessandra Chierego, accogliendo la richiesta dei legali dello studio Lipera, annulla l'ordine di arresto per omicidio, del diciassettenne accusato della morte dell'ispettore Filippo Raciti.

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  3. IL SILENZIO CONTINUA...



    Arrestati altri due minorenni per gli scontri di Catania. Resta in carcere il giovane accusato dell'omicidio Raciti.



    CATANIA - Due minorenni, M.C.G., di 17 anni, e S.A., di 15, sono stati arrestati dalla Squadra Mobile e della Digos di Catania con l'accusa di aver partecipato il 2 febbraio scorso agli scontri con le forze dell'ordine fuori dallo stadio Angelo Massimino, durante il derby Catania-Palermo, nei quali fu ferito a morte l'ispettore capo di polizia Filippo Raciti. Per entrambi, individuati dagli investigatori nelle immagini degli scontri, è stata disposta la permanenza in casa. L'ordine di custodia cautelare nei confronti dei due minori, entrambi in passato denunciati per resistenza aggravata e lancio di oggetti pericolosi, è stato emesso dal gip del Tribunale per i minorenni il 2 luglio scorso.



    Il Tribunale per i minorenni di Catania ha rigettato l'eccezione di nullità del provvedimento che dispone il processo immediato per il diciassettenne imputato per resistenza aggravata e indagato per l'omicidio dell' ispettore Raciti. Il procedimento quindi continua ed è stato aggiornato al 12 luglio e il ragazzo rimane detenuto perché l'avvio del processo proroga i termini di custodia cautelare in carcere.



    (Ansa)

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  4. Catania, 23 lug. - (Adnkronos) - Il Tribunale per i minorenni di Catania ha disposto la scarcerazione di Antonino Speziale, il 18enne indagato per l’omicidio dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, morto il 2 febbraio scorso dopo gli scontri fra forze dell’ordine e ultrà etnei. Speziale è in carcere con l’accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. I giudici del Tribunale hanno deciso l’affidamento a una comunità dopo aver sostenuto che sono venute meno le esigenze cautelari ‘’non per le condizioni psico-fisiche dell’imputato, in quanto la perizia medica ha confermato che Speziale poteva restare in carcere'’. L’indagato nelle scorse settimane aveva accusato dei malori e aveva fatto ricorso alle cure dei sanitari del carcere di Bicocca. La Procura della Repubblica non presenterà ricorso contro la scarcerazione. Su Speziale pende l’ordine di arresto per l’accusa di omicidio volontario, su cui dovrà pronunciarsi la Cassazione.

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