GERUSALEMME - Nel giorno in cui Israele festeggia il 59° anniversario della sua indipendenza, il braccio armato di Hamas ha rivendicato il lancio di razzi Qassam e colpi di mortaio contro il territorio israeliano, affermando esplicitamente di considerare decaduta la tregua concordata alla fine di novembre nella Striscia di Gaza. In un comunicato, le brigate Izzedine al-Qassam hanno detto di aver sparato 40 razzi e 70 colpi di mortaio, in risposta «ai continui crimini dei sionisti contro il nostro popolo in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza».
RESPONSABILITÀ - Il riferimento è ai nove palestinesi uccisi nell’ultimo fine settimana dall’esercito israeliano, gran parte dei quali miliziani di gruppi armati. «Il cessate il fuoco non esiste più, e Israele è responsabile di ciò», ha detto il portavoce delle brigate, Abu Obeida, ai microfoni della radio Voce della Palestina. «I nostri attacchi continueranno e siamo pronti a rapire e uccidere più e più soldati israeliani». Hamas, vincitore nelle elezioni parlamentari palestinesi nel gennaio 2006, aveva aderito al cessate il fuoco raggiunto con Israele alla fine dello scorso novembre, avvertendo che avrebbe in ogni caso risposto alle uccisioni di palestinesi. Negli ultimi mesi i miliziani di Hamas hanno evitato di compiere attacchi contro Israele, specialmente durante i negoziati che hanno portato lo scorso mese alla nascita di un governo di unità nazionale con al Fatah, il partito del presidente palestinese Abu Mazen. Ora sembra invece che il gruppo sia desideroso di riprendere la lotta, vista anche la situazione di impasse in cui versano le trattative per il rilascio dei detenuti palestinesi in cambio della liberazione di Gilad Shalit, il soldato israeliano rapito lo scorso giugno da miliziani vicini ad Hamas.
Da: www.corriere.it
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