Saddam è nato il 28 aprile 1937 nel piccolo villaggio di Al Awja, presso Tikrit, da una famiglia molto povera. Educato dallo zio materno Kairallah Tulfah al culto di Mussolini, Saddam partecipò al nascente partito Baa't, nazionale e sociale, prima di divenire il Rais dell'Iraq. Fu impiccato quattro mesi fa dalla giunta di narcotrafficanti imposta in Iraq da americani, iraniani, israeliani e britannici. È stato assassinato, come dice Fulvio Grimaldi “per aver cacciato con due rivoluzioni il dominio britannico, primo gassatore degli iracheni con Churchill nel 1922; per aver costruito una nazione in un paese lasciato dagli inglesi senza ospedali, senza scuole, senza nome; per aver opposto ai vassalli feudali arabi dei dintorni un modello sociale basato sull'equa distribuzione della ricchezza, sull'eguaglianza, sulla dignità senza poveri e senza miliardari; per aver nazionalizzato il petrolio, linfa vitale del suprematismo giudaico-cristiano bianco; per aver sostituito l'euro al dollaro; per aver resistito all'obnubilazione della tirannia religiosa persiana; per aver alfabetizzato un popolo che, sotto gli inglesi, era felice di vivere senza leggere e scrivere; per aver fatto diventare qualsiasi ragazzo lo volesse uno dei migliori medici, ingegneri, chimici, letterati, agricoltori del Terzo Mondo; per aver reso obbligatoria e gratuita l'istruzione fino alla maturità e gratuita fino all'ultimo giorno di università, tanto che l¹ONU proclamò quello iracheno il miglior sistema educativo dei paesi in via di sviluppo; per aver garantito una sanità gratuita di altissimo livello a 25 milioni di iracheni e a tutti gli altri che fossero venuti a goderne; per aver dato alle donne una legge di parità e un ruolo raggiunto nemmeno nei paesi cosiddetti sviluppati; per aver concesso ai curdi , primo tra tutti i paesi che li albergano, l'autonomia, l'autogoverno, una lingua ufficiale che tutti gli iracheni dovevano studiare, alla faccia dei capiclan narcotrafficanti che, istigati e pagati da Israele e gli Usa, come in Kosovo massacravano i rappresentanti dello Stato e gli arabi insediati dalle loro parti (...); per aver utilizzato la ricchezza dell'Iraq industrializzando il paese, lavorando per l'indipendenza alimentare attraverso la riforma e l'industrializzazione agraria; per aver distribuito gratuitamente a tutti i contadini, oltre ai macchinari, frigoriferi e televisori, onde imporgli dittatorialmente di bere acqua potabile e fresca e impedirgli di dormire presto la sera; per non aver intascato una lira dei progetti governativi, per aver proibito ai suoi funzionari di avere conti all'estero; per aver spedito medici, insegnanti e ingegneri iracheni nei paesi arabi per assisterli nello sviluppo e per avere difeso questi paesi dall'espansionismo persiano con il prezzo di centinaia di migliaia di caduti; per aver respinto la richiesta degli Usa (visita di Rumsfeld) di riattivare l'oleodotto Iraq-Israele, di riconoscere lo Stato ebraico e di permettere l'installazione di basi Usa in Iraq; per aver costruito in pochissimi decenni un paese sovrano, equo, benestante, con piena occupazione e servizi sociali senza paragone, polo di riferimento per tutto il fronte progressista e antimperialista arabo e internazionale; per non aver mai rinunciato al destino storico dell'unità araba; per aver appoggiato fino al 9 aprile 2003 la resistenza palestinese attraverso il sostegno finanziario alle famiglie dei martiri; per aver resistito senza mai piegarsi a due aggressioni e a un embargo eurostatunitense genocidi, costato due milioni di morti, di cui 500.000 bambini; per aver dato al mondo, durante le fasi della detenzione sotto tortura e del processo, un esempio di coraggio, di incredibile forza morale, di dignità; per aver fornito la motivazione, i mezzi, la forza ideologica a una resistenza che sta sconfiggendo la più potente e feroce coalizione di criminali di guerra di ogni tempo; per essere stato e continuare a essere il simbolo di un fronte mondiale di popoli e individui in lotta contro le barbarie.” Al suo processo disse che era il Mussolini dell'Iraq e del mondo arabo.
Da: www.noreporter.org