giovedì 30 giugno 2011

I Karen ringraziano la Comunità Solidarista Popoli alla “Notte di Sleipnir”.


Ci sono guerre dimenticate. Guerre che continuamente fanno registrare morti e feriti, dolori e sacrifici, sangue e stupri. E che, nonostante questo, i media embedded, non hanno interesse a trattare. Mentre veniamo bombardati da notizie vere o presunte, in una società dedita quasi esclusivamente all’inutile, ci sono popoli che combattono per la propria libertà. Uno di questi è il popolo Karen, una delle etnie birmane che si oppone – da sessantuno anni – alla giunta militare di Rangoon.  Lottano per il mantenimento delle proprie specificità e per l’autodeterminazione. Contro il mondialismo e i facili guadagni del business del narcotraffico. “Non possono sconfiggerci. La nostra libertà è nella testa, nel cuore, nelle idee e nel sangue”, a parlare è il Colonnello dell’Esercito di Liberazione Karen Nerdah Mya presente alla “Notte di Sleipnir” - vicino a Verona – organizzata sabato 25 giugno, dalla Comunità Solidarista Popoli, per festeggiare insieme ai volontari e ai simpatizzati, i primi dieci anni di attività. Una pura attività di volontariato nata nel 2001 su iniziativa di un gruppo di amici. Di strada ne è stata fatta, da ben dieci anni, la Comunità Solidarista Popoli, ha dato continuo e concreto sostegno ai civili e militari Karen, fornendo attrezzi per la lavorazione del legname e la coltivazione agricola; costruendo scuole e cliniche mediche mobili; fornendo continua assistenza sanitaria attraverso visite ed operazioni chirurgiche fatte da medici volontari sul campo. Il tutto reso ancora più difficile dal fatto che le missioni umanitarie nei territori Karen avvengono clandestinamente. A piedi, nella giungla o attraversando un fiume, dalla Thailandia, si entra illegalmente. I rischi sono altissimi. Si può essere arrestati o, peggio ancora, si può essere colpiti da una delle tante mine anti-uomo messe dall’esercito birmano. “Ma poi, la fatica e il rischio – commenta un volontario di Popoli - è pianamente appagato da quello che, solo in questi luoghi, si riesce a vivere.  Tutto diventa atavico. Completamente diverso dal nostro stile di vita. I giorni e le ore, vengono scandite solamente dalla luce e dal buio. Tra la paura di un attacco improvviso, - conclude - il sorriso dei piccoli bambini Karen e la forza di volontà dei soldati volontari che si battono contro il regime, ti danno la speranza per un futuro migliore. Anche per il nostro malato occidente”.  A Verona, insieme al Colonnello Nerdah Mya, era presente anche l’infermiere dell’Esercito di Liberazione Bawa che ha spiegato come l’aiuto di “Popoli” sia fondamentale per la loro lotta. Un aiuto che può essere ampliato da tutti noi, attraverso piccole ma efficaci azioni di reale solidarietà. Per maggiori informazioni sulle attività della Comunità Solidarista Popoli potete visitare il sito: www.comunitapopoli.org o contattare la sezione perugina al numero 346.8872982. 



http://www.ilsitodiperugia.it/content/998-i-karen-ringraziano-la-comunit%C3%A0-solidarista-popoli-alla-%E2%80%9Cnotte-di-sleipnir%E2%80%9D


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