sabato 11 giugno 2011

Dal GRANDE FRATELLO ai governi occulti; dal “bispensiero” al Trattato di Lisbona.


Il controllo tecnologico della popolazione



di Matteo Bianchini



Il tema più noto di George Orwell è senza dubbio il controllo tecnologico della popolazione operato da un potere assoluto gestito da governanti oscuri: «Nessuno ha mai veduto il Grande Fratello. Egli è un volto sui manifesti, una voce dal teleschermo». Sono in molti a pensare che una situazione simile esista da sempre, anche nei nostri Stati moderni e dietro le grandi ‘rivoluzioni’ che li hanno favoriti. Tra essi Serge Hutin autore del libro ‘Governi occulti e società segrete‘ o Antonella Randazzo che usa il termine ‘stegocrazia‘ (‘potere esercitato da chi non appare’). Presidenti, ministri, capi religiosi: sono davvero loro che gestiscono la situazione? L’articolo ‘La confraternita‘ apparso su http://zret.blogspot.com sottolinea: «Orwell guardava al futuro, presagendo l’ineluttabile involuzione autoritaria della ‘democrazia’. Il costante paragone (del Grande Fratello) con Stalin e Hitler appartiene al machiavellismo delle istituzioni attuali che focalizzano l’attenzione sempre sugli altri e sul passato». La popolazione di ’1984′ viveva costantemente spiata: «Da qualsiasi parte ci si rivolgesse, il teleschermo avrebbe sempre potuto vedere…riceveva e trasmetteva simultaneamente (capacità simile a quella di un particolare display brevettato da Apple, ndr.)». Nei nostri luoghi pubblici, con la scusa della sicurezza e la conseguente accettazione della popolazione stessa, la situazione non sembrerebbe così diversa. In Italia esistono già località col cartello ‘città videosorvegliata’ come se fosse un vanto. E chi garantisce che e-mail ed sms siano letti solo da mittente e destinatario? E’ doveroso ricordare la denuncia del sistema Echelon, di cui si trovano notizie su www.disinformazione.it: «Progettato e amministrato dalla NSA è utilizzato per intercettare normali e-mail, fax e telefonate che viaggiano nella rete di telecomunicazione mondiale…Diversamente dalla maggior parte dei sistemi di spionaggio sviluppati durante la Guerra Fredda, Echelon è studiato per obiettivi non militari come governi, organizzazioni, aziende, gruppi ed individui praticamente in ogni parte del mondo». La virtualizzazione degli scambi e dei rapporti, forse anche delle identità (le anagrafi digitali saranno il problema del futuro?) avrebbe potuto facilitare il lavoro del Ministero della Verità orwelliano. Esso faceva in modo «che il tal frammento del passato si conservasse, in tal altro si falsificasse, e il tal altro, infine, fosse cancellato dall’esisten-za». Era sufficiente distruggere un documento e una persona non risultava mai vissuta, un libro mai scritto, una notizia mai riportata. A questo si accompagnava la neolingua che prevedeva la graduale semplificazione del vocabolario in modo che le generazioni future non avrebbero neanche avuto le basi linguistiche per aspirare alla libertà: il concetto stesso sarebbe letteralmente sparito. Il bispensiero esprimeva invece «la particolare abilità che consiste nel credere, o meglio addirittura di sapere, che il nero è bianco». I dissidenti venivano torturati ma non uccisi fino a quando non erano davvero convinti della ‘verità’ del Partito. Questa ambivalenza potrebbe ritrovarsi quando si parla di pena di morte: essa sembrerebbe allo stesso tempo esclusa e prevista nel Trattato di Lisbona (il fondamento dell’Unione Europea) definito da Stefano Cantelli su http://etleboro.blogspot.com un documento di «centinaia di pagine incomprensibili tutte fatte di rimandi, correzioni e sostituzioni» che comprende un articolo sul ‘Diritto alla vita’ in cui la morte non è considerata una violazione se inflitta «per reprimere, in modo conforme alla legge, una sommossa o una insurrezione. E’ da notare – sostiene Cantelli - che non esiste una definizione di sommossa o insurrezione!!! Quindi le forze di polizia hanno la massima opinabilità!». Una polizia che diventerebbe psicopolizia? Proprio come previsto da Orwell! Che in questo ambito lascia presagire di aver conosciuto altri metodi reali come le torture, il lavaggio del cervello (confrontare con i progetti militari ‘MK Ultra’ e ‘Haarp’ e con l’articolo di Maurizio Blondet ‘Hamas psichiatrico‘) e la privazione (il Grande Fratello promuoveva la Lega Giovanile Antisesso e provocava carestie mediante il Ministero dell’Abbon-danza). Per molti versi l’opera dello scrittore inglese appare utopica (o meglio distopica) ma per altri appare superata da una realtà molto più ambigua. Tenere presenti le sue intuizioni potrà impedire di arrivare a credere (e sapere) che 2+2 è uguale a 5?



Tratto da: http://perugiafreepress.wordpress.com/2011/06/09/dal-grande-fratello-ai-governi-occulti-dal-bispensiero-al-trattato-di-lisbona/


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