venerdì 23 luglio 2010

Nordirlanda. Continua la persecuzione contro Marian Price.


Continuano, a Belfast, le persecuzioni contro i nazionalisti irlandesi. Sabato scorso l’attivista repubblicana Marian Price è stata nuovamente fermata dai reparti speciali della PSNI. Era già successo la settimana precedente, mentre si trovava in auto con Terry Mc Cafferty, a sua volta fermato pochi giorni dopo. Entrambi erano stati trattenuti per essere poi rilasciati.
Sabato scorso il copione si è ripetuto: con un robusto spiegamento di forze la polizia ha bloccato la macchina su cui viaggiava la Price, segretaria nazionale del 32 County Sovereignty Movement, sottoponendola a dure molestie. Marian è stata rilasciata anche stavolta, ma le sono state imposte forti restrizioni della libertà personale. Regole che le impediscono di muoversi, costringendola a restare a Belfast entro il perimetro delimitato a nord dall’incrocio tra Springfield Road e Grosvenor Road e a sud dal sobborgo di Twinbrook. Deve inoltre recarsi 3 volte alla settimana alla caserma della PSNI per confermare la sua presenza in città. Non le è nemmeno concesso di fermarsi a parlare in strada con più di tre persone contemporaneamente e soprattutto – per lei che è un’instancabile attivista – non può partecipare a picchetti, a proteste né parlare in pubblico. Provvedimenti che assumono i contorni di una vera e propria persecuzione, messa in atto ricorrendo allo strumento dello “stop and search”, che permette di effettuare fermi e perquisizioni anche in base al solo sospetto.
Un metodo, giudicato illegale dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che tuttavia in base al  Terrorism Act del 2000 a al Justice and Security Act del 2007 Londra ritiene di poter ancora applicare in Nordirlanda. Intanto, al giovane Daniel McGeown, di Hatfield Street a Belfast, arrestato per le rivolte del 12 luglio, è stato imposto il coprifuoco dopo il rilascio. Accusato di comportamento sedizioso e di aver lanciato una molotov contro la polizia, McGeown è l’ultimo di una serie di sospetti comparsi davanti al tribunale di Belfast per i disordini scoppiati in occasione delle parate orangiste. La tensione resta comunque alta. Pochi giorni fa un ordigno è esploso nei dintorni della stazione della polizia di Woodburn.

Di Alessia Lai, www.rinascita.eu


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