lunedì 19 luglio 2010

19 luglio 1943 - Roma bombardata... u.s.urpata.


E' difficile per noi immaginare oggi, in un tempo di pace ormai consolidatosi negli anni, che il nostro paese possa aver vissuto vicissitudini tali a quelle che attualmente vivono un Iraq e un Afghanistan, o che in più o meno recenti passati hanno vissuto una ex Jugoslavia e un Vietnam.
 
Eppure, anche la nostra terra ha patito gli effetti devastanti della furia distruttrice dell'aviazione statunitense. Nient'altro che l'inizio di un percorso di democratizzazione deciso unilateralmente da una potenza straniera mediante il terrorismo aereo perpetrato ai danni delle nostre città e dei nostri connazionali.
 
Il 19 luglio 1943 la U.S. army iniziò un'efferata campagna militare per mezzo del bombardamento aereo sulla città di Roma. La campagna proseguì sino al 4 giugno 1944, entrata in città delle truppe americane di terra, così violando lo stato di città "aperta" che era stato conferito a Roma nella dichiarazione del 14 agosto 1943 ed universalmente riconosciuto.
In quella calda giornata estiva la Città Santa fu profanata dal fuoco democratico in un modo orribile che può esser descritto dalle cifre, fredde ed esplicative: 1.600 tonnellate di bombe sganciate provocarono 3.000 morti, 11.000 feriti, ingenti danni ad infrastrutture e monumenti, lo sfratto di 4.000 cittadini rimasti senza una casa.
 
Nessuna giurisdizione internazionale ha mai chiesto agli USA di render conto dei suoi massacri indiscriminati commessi ad ogni latitudine, pertanto essi si sentono legittimati a potersi macchiare di sempre nuovi ed arbitrari crimini ai danni dei popoli del globo al fine di "democratizzare", cioè usurpare ed occupare nuove fertili terre in cui instaurare una ingorda ed infame dittatura finanziaria.
 
Dal canto nostro, nessun lavaggio di cervello mediatico, nessuna intimidazione, nessuna legge ci impediscono di tenere accesa la fiaccola del ricordo verso i tanti nostri connazionali periti per mano dei cosiddetti "alleati". Il metodo con cui gli sceriffi dell'umanità intendono instaurare il nuovo ordine mondiale è sempre lo stesso e si manifesta in ogni dove sacche di resistenza al mondialismo sembrano contrapporsi ai loro disegni. Ravvivare il ricordo è aver coscienza dell'attualità!
 

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