Vandana Shiva, fondatrice dell'Istituto indipendente Research Foundation for Science, Tecnology and Ecology di Nuova Delhi dichiara: «Il Mondo secondo Monsanto ci risveglia dalla dittatura che Monsanto sta cercando di stabilire sul nostro cibo, sull'ambiente e sulla nostra conoscenza. Le libertà fondamentali e la sopravvivenza sono in pericolo. Non possiamo permettere che la Monsanto prenda il controllo sulla vita».
Monsanto è il principale produttore mondiale di Organismi Geneticamente Modificati (Ogm) ed è una delle aziende più controverse della storia industriale.
Dalla sua fondazione nel 1901, nel corso degli anni, la multinazionale di Saint Louis nata come industria chimica, è stata accusata di negligenza, frode, attentato a persone e cose, disastro ecologico e sanitario, utilizzo di false prove. Eppure, oggi, questo pericoloso gigante della biotecnologia che si pubblicizza come azienda della “scienza della vita”, grazie ad una comunicazione ingannevole, a pressioni e corruzioni, a rapporti di collusione con i vertici politici e amministrativi USA, continua indisturbato ad esportare e imporre in tutto il mondo il pericoloso modello dell'agricoltura transgenica.
Un impero industriale con sedi in quarantasei Paesi e un fatturato annuo di 7,5 miliardi, che ha coperto in colture OGM quasi 100 milioni di ettari tra Stati Uniti, Argentina, Brasile, Canada, India, Cina, Paraguay, Sudafrica, Spagna, Romania.
«Nelle campagne del mondo ci vogliono uomini, non multinazionali. Il cibo deve essere prodotto per essere mangiato, e non solo per essere venduto.
Ne va della sovranità alimentare dei popoli; ne va della nostra libertà. Non ci è dato sapere quali saranno in futuro gli effetti degli OGM sulla salute dell'ambiente e delle persone, ma per ora è certo che essi sono di proprietà di multinazionali che mirano a controllare il nostro cibo su scala globale, per vendercelo alle loro condizioni. Il Mondo secondo Monsanto ci fa capire di più su questi processi perversi, e ci mette in guardia sul futuro del cibo», Carlo Petrini fondatore Slow Food.
A rivelare la storia, le azioni e gli interessi di questa potente multinazionale e a far luce sulle reali conseguenze sanitarie e ambientali degli OGM, arriva finalmente in Italia la coraggiosa inchiesta della giornalista francese Marie-Monique Robin. Frutto di tre anni di ricerche in giro per il mondo, questo straordinario documentario, ricco di autorevoli testimonianze e importanti documenti inediti, risponde a molte domande che toccano da vicino il presente e il futuro del nostro pianeta.
Marie-Monique Robin nasce nel 1960 in Francia da una famiglia di agricoltori.
Dopo aver studiato giornalismo a Strasburgo ha lavorato come reporter per le agenzie Capa e Point du Jour. Esperta di questioni politiche e sociali, dotata di grandi capacità investigative, oltre alla carriera da giornalista, realizza come regista più di 30 documentari tra cui “Voleurs d'yeux” (Ladri d'occhi),
documentario d'inchiesta sul traffico di organi che le è valso il prestigioso premio Albert-Londres (il più importante della stampa francese) nel 1995.
È l'autrice del libro inchiesta Monsanto e dell'omonimo film.
Per ordinarlo: controventopg@libero.it
mercoledì 21 luglio 2010
Monsanto, gli OGM e il futuro del cibo.
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