venerdì 20 novembre 2009

Nelle vette più alte...

Lino Lacedelli, firmo' imprese sulle Dolomiti e nel gruppo del Monte Bianco



Aveva la montagna nel Dna tanto che a soli 14 era sfuggito al padre e aveva scalato da solo, in arrampicata libera, le Cinque Torri a Cortina d'Ampezzo. Lino Lacedelli, nato proprio a Cortina il 4 dicembre 1925, è stato uno dei più grandi scalatori di tutti i tempi. La sua specialità era la roccia, terreno in cui era imbattibile. Proprio per questa sua caratteristica fu scelto nel 1953 da Ardito Desio per la spedizione dell'anno successivo al K2, la seconda montagna della Terra. "Celibe, 29 anni, di Cortina d'Ampezzo. Alto 1.78 m; professione idraulico, guida alpina e maestro di sci" lo descrisse Desio nella sua relazione sulla spedizione in Karakorum. Fu autore di numerose imprese alpinistiche, tracciando vie di arrampicata originali e di elevata difficoltà sulle Dolomiti ed effettuando impegnative ripetizioni sul Monte Bianco. Questo curriculum eccezionale gli valse l'ingresso nel gruppo degli Scoiattoli di Cortina. La celebrità arrivò poi con la spedizione al K2. Lui e Compagnoni formavano una coppia ben assortita: uno forte sul ghiaccio e l'altro sulla roccia. Anche per questo Desio li scelse per l'attacco finale alla vetta. Lacedelli raccontò poi di essere arrivato in cima distrutto dalla stanchezza, spossato, senza più energie. Nell'occasione si procurò numerosi congelamenti alle dita delle mani, che gli causarono l'amputazione di un pollice. La sua carriera alpinistica proseguì con altre imprese anche dopo l'exploit K2. A Cortina aveva aperto un negozio di articoli sportivi - battezzato K2 sport - meta degli appassionati di alpinismo diretti sulle Dolomiti. Anche la casa dove abitava a Cortina era legata all'impresa del 1954: era stata infatti ribattezzata 'Villa K2'. Dal 2005 era anche cittadino onorario di Montebelluna. Negli ultimi anni di carriera si dedicò anche al Soccorso alpino, portando a termine quasi 200 interventi in condizioni di difficoltà estrema.



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