martedì 8 marzo 2011

Ciao Massimino.






Noi non siamo uomini d'oggi,

siamo nati in un tempo sbagliato,

ma siamo nati per davvero.

Noi leggiamo ciò che è scritto nel cielo

noi conosciamo il linguaggio della terra,

eppure nessuno

ha mai voluto parlare con noi.



Facci largo siamo noi

a sorridere al tuo sogno,

dacci forza con il tuo sguardo

te ne parleremo noi,

saprai dividere cibo e morte

e hanno vinto gli anni tuoi.



Noi non contiamo i nostri soldi e vestiti

noi non prestiamo il nostro corpo a fautori

di nessuna democrazia.

Noi non strilliamo lo sfogo di tutti

noi ti doniamo la nostra sconfitta,

per un vincere più grande.



La nostra rabbia la sfoghiamo

risparmiandoci il dolore

di farci scavalcar da tutti il cervello e il cuore,

in una piazza troppo stanca

di fumo e di rumore.

Ma noi siamo quì più forti del fuoco

la nostra mano è aperta il braccio è teso,

a contare le nostre teste.

E le urla sono sempre più forti

e la forza di una disperazione,

che ci porterà più grandi

davanti ai figli del presente

che ci portano rancore,

di un passato di violenza

che ci portiamo nel cuore,

di violenza che ci han dato

tradendo fedeltà e onore,

di violenza che ci han dato

tradendo fedeltà e onore.


Nessun commento:

Posta un commento