giovedì 3 marzo 2011

Banca amica?






(ASI)
Come se non bastassero le commissioni, i vari canoni, i tan e i taeg, adesso, quando decideremo di ritirare i nostri soldi dal proprio conto corrente bancario in maniera fisica e non  elettronica  – da un bancomat -, dovremo pagare l’operazione. La BNL, la banca guidata da Fabio Gallia, ha inviato delle lettere ai propri correntisti nelle quali vengono avvisati che dal 18 aprile 2011 per qualsiasi prelievo di liquidi in agenzia inferiore ai 2000 euro dovranno versarne 3. Il caso della BNL è soltanto l’ultimo – per ora –  degli istituti finanziari che già chiedevano una cifra che va da un euro a tre euro per il ritiro dei contanti in filiale. Alessandra Puato in un articolo del primo marzo appena trascorso, scriveva per il Corriere della Sera: “Ciò che fino a ieri era un’eccezione, sta diventando la regola. Nelle ultime settimane hanno deciso di applicare questa commissione anche Mps e Ubi. Si aggiungono a Cariparma, Popolare di Milano e Unicredit. Nelle sei banche analizzate, i costi per un prelievo di denaro allo sportello variano fra uno e tre euro. Significativi, se raffrontati al rendimento medio dei loro conti correnti: lo 0,03%. Come dire che ci vogliono più di 10 mila euro depositati sul conto per un anno intero, per compensare il costo di un prelievo di 3 euro allo sportello. È un balzello che colpisce particolarmente gli anziani, non avvezzi all’uso del Bancomat. Ma rischia di allontanare anche gli altri clienti, poco disposti a pagare per disporre di ciò che è loro”. In una intervista fatta da me proprio per Agenzia Stampa Italia sulla sovranità monetaria e sulla situazione economica italiana il Dott. Marco Della Luna affermava: “Si tenga presente che la cartamoneta – banconote – costituisce solo l’8% di tutto ciò che usiamo come denaro, e serve solo per il 2% del valore di tutte le transazioni che avvengono nel mondo. Il grosso di ciò che usiamo come denaro, ossia l’82% o il 98% – a seconda che consideriamo lo stock o il flusso – è costituito da promesse di pagamento emesse dalle banche – assegni circolari, attivi di conti correnti, lettere di credito, medium term notes, etc. -, carte di credito/debito”. Sembrerebbe che all’orizzonte ci aspetta un futuro unicamente fatto di moneta elettronica, dove bisognerà usare e far circolare solo denaro “virtuale”. Le parole di Adam Kadmon, del programma di Italia Uno “Misteri”, in onda ogni martedì in prima serata, potrebbero diventare realtà…



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