martedì 21 aprile 2009

IL FUTURISMO, AVANGUARDIA DELLE AVANGUARDIE.

Il 20 febbraio del 1909 veniva pubblicato da Filippo Tommaso Marinetti il “Manifesto del Futurismo“, era composto da undici punti programmatici espressi in altrettante frasi lapidarie che tracciavano le convinzioni artistiche, politiche ed intellettuali del movimento futurista. Il movimento marinettiano celebrò l’innovazione, il progresso e la tecnologia. Anche a Perugia, il futurismo, provocatorio e carico di idee rivoluzionarie, non tardò ad arrivare.



In questo anniversario importante, il centenario, incontriamo il Dott. Massimo Duranti, presidente dell’Associazione Culturale Archivi Gerardo Dottori che ci racconta come già all’inizio degli anni dieci del novecento, Gerardo Dottori, perugino, iniziò ad animare l’ambiente dormiglione della nostra città: “L’avanguardia artistica a Perugia – sottolinea il Presidente Duranti - e in Umbria si è incarnata in lui e nel suo gruppo. Molti lo hanno seguito aderendo al Futurismo - penso a Alessandro Buschetti, Leandra Angelucci Cominazzini, Giuseppe Preziosi e Vittorio Meschini - e partecipando alle numerose iniziative che lo videro protagonista lungo tutto il suo percorso artistico che si è snodato per più di mezzo secolo. Senza dimenticare la sua attività di docente per quasi trenta anni, caratterizzata da un magistero austero e non invadente. Come pittore d’avanguardia non era visto all’inizio di buon occhio dai benpensanti perugini, dopo la Seconda Guerra Mondiale fu emarginato, come tutti i futuristi, ma i suoi paesaggi, ormai stemperati degli eccessi aeropittorici, erano molto ammirati”.



Alla domanda se oggi a Perugia esiste un fermento paragonabile, il Dott. Massimo Duranti precisa: “Oggi l’individualismo fra gli artisti è più forte, non c’è un dibattito impegnato sull’arte e sulla sua funzione nella società odierna. Fermenti in realtà non ce ne sono molti neanche a livello nazionale. L’Accademia di Belle Arti di Perugia vive da qualche anno una stagione di gravi difficoltà economiche che si riflettono anche sulla capacità di provocare il dibattito”.





Nel 1997 al CERP della Rocca Paolina il Comune di Perugia organizzò una grande antologica di Dottori e nel 2004 è stata allestita, sempre dal Comune, la mostra delle opere del Maestro a Palazzo della Penna con contributi anche di collezionisti privati. “Il Comune di Perugia, - conclude Duranti - al quale Dottori donò nel 1957 alcuni capolavori, dopo una mostra formale di ringraziamento, per anni non lo tenne in nessuna considerazione, anche per motivazioni ideologiche, finendo i suoi quadri relegati e celati in un angusto spazio. Obiettivamente, dalla fine degli anni Settanta, dopo la morte dell’artista, ha messo in atto azioni di valorizzazione”.



In questi giorni, il Comune di Perugia in collaborazione con l’Associazione Culturale Archivi Gerardo Dottori, sta organizzando una serie di iniziative per il centenario che, per scelta, saranno celebrate in autunno con contenuti che spazieranno dal punto di vista delle arti visive, letterarie, cinematografiche e musicali; auspicando che, il movimento che fu avanguardia delle avanguardie trovi - finalmente -, anche nella terra di origine di uno dei suoi maggiori esponenti, la sua degna celebrazione.



Articolo di Fabio Polese, tratto da Perugia Free Press.

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