L'iniziativa che facemmo nostra meno di un anno fa è ripartita in occasione dell'anniversario della strage di bambini compita nella scuola osseta. L'attenzione, richiamata dal Soccorso Sociale e da Solidarité Enfants Beslan, c'è stata eccome.
Molti gruppi, associazioni, movimenti l'hanno espressa in vari modi. Da noreporter lo scorso anno riuscimmo a far partire una raccolta di solidarietà alla cieca che portò sorprendentemente all'invio di oltre cento pacchi per ventisette dei piccoli superstiti dell'odio cieco e inqualificabile.
In occasione dell'anniversario abbiamo constatato, con piacere, nei giorni scorsi la sensibilizzazione da parte di diversi consiglieri comunali in Italia e anche dello stesso Comune di Roma nella sua interezza. Frattanto abbiamo stretto contatti con lo stesso Comune di Beslan il cui Sindaco si è recato a Parigi per la commemorazione di questo anno che abbiamo contribuito a realizzare. Ora si tratta di passare ad un livello superiore. Vogliamo organizzare un sostegno umanitario serio, che non si limiti alla sensibilizzazione e all'invio dei pacchi ma che porti ad una cooperazione reale che possa giungere anche all'accoglienza in Italia di giovani vittime e all'adozione morale a distanza dei piccoli orfani.
Ogni genere di sostegno è immaginabile: dalla proposta di animazioni pubbliche (concerti, commedie, feste, sagre), a quella di raccolta doni, pacchi o alimenti non deperibili; dall'individuazione all'offerta di luoghi per accogliere qualche bambino a quella di sostegno psicologico, umano, educativo.
Nelle prossime settimane, vista la risposta generale e istituzionale, andremo a stilare un programma di massima per l'imminente campagna per Beslan.
Di Gabriele Adinolfi, www.noreporter.org
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