Accoglienza trionfale, ma accordi ancora di più.
Il Presidente Mahmud Ahmadinejad è stato accolto trionfalmente a Beirut nella sua recente visita in Libano, cominciata il 12 Ottobre e ancora in svolgimento. Il bagno di folla riservato al leader della Repubblica Islamica pare non avere precedenti recenti nel Paese medio-orientale, quanto meno per una visita diplomatica. Ahmadinejad ha garantito a Beirut la totale protezione da ogni minaccia israeliana, tanto che oggi si recherà nelle aree di confine meridionali, triste scenario, nel passato, di scontri e guerre di confine tra Libano e Israele. Come riporta Euronews, gli accordi principali stretti tra i due governi hanno ricompreso questioni energetiche, infrastrutturali e impegni legati alle vie di comunicazione al fine di intensificare gli scambi culturali ed economici tra i due Paesi. In questo senso la pronta risposta sdegnata di Washington e di Tel Aviv non si è fatta certo attendere, e, pur nutrendosi delle stessa retorica del Presidente dell'Iran, ponendo la questione sulla logica dello scontro "ideologico" tra sionismo e Paesi islamici, guarda ben oltre. Al di là di questa facciata storica, ciò che sta preoccupando il governo israeliano, e soprattutto Washington, è l'esplicita apertura del Libano all'Iran: quello riguardante la posizione di Beirut nei confronti di Tehran era, infatti, l'ultimo nodo da sciogliere, e i risvolti di questa intesa, dopo gli accordi con Ankara e il rafforzamento del legame con Damasco, rischiano seriamente di ingigantire la sfera di influenza iraniana sul resto del Medio Oriente. Non è casuale che il Ministro della Difesa israeliano Ehud Barak si sia subito recato presso le aree coloniche del Golan, criticando la visita e affermando in maniera tutt'altro che ambigua, che "Tel Aviv intende risolvere pacificamente le tensioni, ma è pronta a fronteggiarle in ogni maniera".
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